Costi di ricarica, petizione recepita da Wind?

Costi di ricarica, petizione recepita da Wind?

La nuova ricarica da 50 euro non prevede alcuna commissione e sostituisce i due vecchi tagli da 45 e 60 euro
La nuova ricarica da 50 euro non prevede alcuna commissione e sostituisce i due vecchi tagli da 45 e 60 euro

Milano – C’è molta attesa sui risultati dell’indagine che Agcom e Antitrust stanno conducendo congiuntamente sui costi di ricarica praticati dagli operatori mobili. Ma, nel frattempo, qualcosa si sta muovendo da parte di Wind , che lancia una ricarica da 50 euro “pieni”, ossia senza costi aggiuntivi.

Il valore nominale del nuovo taglio di ricarica corrisponde al traffico di cui il cliente può fruire. Possibilità che già esisteva con la ricarica da 60 euro, che sparisce dal listino Wind insieme al taglio da 45 euro, il cui importo era gravato da 5 euro di “commissione”.

“Evidentemente cominciavano a temere la conclusione dell’indagine congiunta” dichiara Andrea D’Ambra, primo promotore dell’ormai famosa petizione finalizzata all’abolizione dei costi di ricarica che, varata la scorsa primavera, è ormai vicina alle 600mila adesioni. Un largo consenso che, giunto agli occhi e alle orecchie della Commissione Europea , ha portato alla richiesta formale, da parte di quest’ultima, dell’indagine di cui le due Authority italiane si stanno occupando dall’inizio di giugno, e per la quale il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò aveva annunciato una durata di due mesi.

Essendo ampiamente trascorso tale periodo (l’indagine è formalmente in corso da quasi quattro mesi), è ragionevole pensare ad una conclusione a breve termine: il tempo limite da rispettare verso la Commissione europea, ricorda D’Ambra, è di 120 giorni (4 mesi). La scadenza cade quindi al 5 ottobre e pertanto, alla mezzanotte di oggi, mancano due giorni al termine fissato per un pronunciamento al riguardo.

Nel riconoscere a Wind di essere l’unico operatore ad aver eliminato i costi di ricarica per un importo dai 50 euro in su, D’Ambra ricorda però che l’Arancia “all’inizio i costi di ricarica non li aveva e ci chiediamo perché li abbia inseriti se inizialmente esisteva anche senza”. E lo studente ischitano porta l’esempio di altri operatori di telefonia mobile, non italiani, che esistono e sopravvivono senza applicare commissioni di ricarica, come Orange che elargisce bonus per i tagli di ricarica uguali o superiori a 25 euro. “Avete capito bene – sottolinea D’Ambra – in Francia se pagate 100 Euro avrete 150 Euro di credito, se ricaricate 25 ne avrete 30! Avrete più di quanto pagherete e non meno come accade solo in Italia”.

Non resta che attendere le conclusioni dell’indagine di Agcom e Antitrust.

Dario Bonacina

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Pubblicato il 3 ott 2006
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