Singapore – Mentre la prima generazione di schede sonore Sound Blaster Audigy, lanciata lo scorso anno, fa ancora fatica a scalzare dal mercato la diffusissima Sound Blaster Live!, Creative sembra decisa a mantenere lo status quo nel segmento entry-level e rivolgersi, con la nuova Audigy 2, ad una nicchia di utenti dalle orecchie ben allenate.
La Audigy è dedicata agli audiofili e porta con sé funzionalità che difficilmente potranno essere immediatamente apprezzate dal più vasto pubblico di utenti consumer. La scheda è in grado di riprodurre suoni campionati a 24-bit/192KHz, la stessa qualità dei DVD-Audio, e di registrare a 24-bit/96KHz. Creative dichiara un rapporto segnale/rumore (SNR) pari a 106 db e sostiene che questa è la prima scheda sonora per computer certificata THX e capace di supportare il surround 6.1 per i film codificati in Dolby Digital EX e per i giochi che utilizzano l’ultima versione della tecnologia DirectSound 3D.
La scheda è dotata, a seconda del modello, di una o più uscite FireWire (che Creative chiama SB1394), capaci di trasferire dati ad una velocità di 400 Mbit/s. Il prodotto è accompagnato da una nuova versione del player software MediaSource, ora in grado di riprodurre DVD-Audio, comprimere l’audio nei formati MP3 e WMA, spazializzare l’audio stereofonico per mezzo del surround 6.1 e connettersi alle radio che si trovano su Internet.
La Sound Blaster Audigy 2 arriverà sul mercato ad ottobre ad un prezzo stimato di 129$ per la versione base e di 200$ per la versione Platinum. In contemporanea con queste schede Creative lancerà anche un nuovo sistema di home theater 6.1, l’Inspire 6.1 6700, ad un prezzo di circa 150$.
Creative ha poi svelato un nuovo lettore portatile di MP3, il Jukebox Zen, che si rifà da vicino all’iPod di Apple ed è in grado di archiviare fino a 20 GB di musica. Sebbene un po’ più grande del gingillo di Apple, Jukebox Zen dovrebbe costare sensibilmente meno: il prezzo verrà però annunciato soltanto il mese prossimo.
Roma – Come alcuni ricorderanno, in seguito all’acquisizione del produttore di chip grafici 3Dlabs , Creative annunciò la possibilità , per questo o il prossimo anno, di rilasciare prodotti consumer basati sul processore grafico P10 dalla sua neo acquisita.
Questo chip, che equipaggia la linea di schede grafiche professionali Wildcat VP introdotta da 3Dlabs lo scorso luglio , viene definito dal produttore una Visual Processing Unit (VPU) e contiene al suo interno oltre 200 processori a 32 bit capaci di generare una potenza di calcolo superiore ai 200 Gigaflop al secondo.
Questo chip, similmente a Parhelia di Matrox , porta con sé diverse novità d’interesse ed una notevole scalabilità, tuttavia non sembra particolarmente adatto a battagliare sul mercato dei videogiochi.
Eoin Leyden, di Creative Labs Europe, ha infatti spiegato in un’intervista a Guru3D che nonostante il P10 – e in misura minore Parhelia – abbiano notevoli potenzialità in campo professionale, sono entrambi poco adatti a concorrere testa a testa, sia in termini di prestazioni che in termini di prezzo, con il nuovo Radeon 9700 di ATI o l’imminente NV30 di Nvidia.
Leyden sostiene che al momento le opportunità per la sua azienda di ritagliarsi una fetta del mercato desktop con un chip basato sul P10 sarebbero assai scarse. Per questo motivo Creative preferisce al momento continuare la propria partnership con Nvidia e mantenere gli elevati volumi di vendita delle attuali schede grafiche firmate Creative.
Gli esperti spiegano che i processori grafici professionali OpenGL, benché molto più costosi e potenti di quelli dedicati al mercato desktop, adottano architetture e driver unicamente ottimizzati per rendere al meglio con le applicazioni professionali 3D: il risultato è che un processore come il P10, che sulla carta dovrebbe essere tecnologicamente superiore a qualsiasi chip desktop, in campo ludico non può competere con le prestazioni del Radeon 9700 o del successore del GeForce 4.
Creative non sembra però aver abbandonato del tutto l’idea di sviluppare in proprio un chip grafico in grado di competere con quelli di ATI e Nvidia. Come ha affermato Leyden, le potenzialità dell’architettura Visual Processing di 3Dlabs sono elevate: tutto sta nel trovare la formula giusta che possa rendere questa tecnologia sufficientemente economica ed efficiente con i videogiochi per competere anche sul mercato consumer.