Crisi della RAM: ASUS la produrrà da sé?

Crisi della RAM: ASUS la produrrà da sé?

ASUS potrebbe produrre RAM proprietaria per difendersi dalla crisi dei prezzi e ridurre la dipendenza da Samsung e SK Hynix nel mercato PC.
Crisi della RAM: ASUS la produrrà da sé?
ASUS potrebbe produrre RAM proprietaria per difendersi dalla crisi dei prezzi e ridurre la dipendenza da Samsung e SK Hynix nel mercato PC.

La forte crisi che ha colpito il mercato della RAM nel corso degli ultimi due mesi sta assumendo connotati preoccupanti, sia per gli utenti finali sia per le aziende che animano il settore PC. È per questo motivo che qualcuno ha iniziato a vendere computer senza memoria volatile. Per far fronte a quella che sembra potersi trasformare in una lunga emergenza, c’è chi potrebbe decidere di arrangiarsi da sé: è il caso di ASUS.

ASUS produrrà la RAM per i propri PC?

Una fonte ritenuta affidabile, la stessa che ha già anticipato alcune mosse di Intel e AMD a proposito dei processori, ritiene che il marchio possa iniziare a breve la produzione di moduli DRAM. I lavori di preparazione sarebbero già iniziati, con l’obiettivo di farsi trovare pronti nel caso in cui i prezzi non dovessero tornare alla normalità entro la metà del 2026. Così facendo, potrebbe avere a disposizione le unità necessarie da integrare nei dispositivi di linee come Zenbook, Vivobook, ROG e TUF, senza dover fare i conti con i rincari attuali.

ASUS, in caso di conferma, potrebbe non dipendere dalla volontà di chi attualmente controlla il mercato: Samsung e SK Hynix in particolare, considerando che Micron ha già deciso di abbandonare il brand Crucial dedicato all’ambito consumer per concentrarsi su quello enterprise. È lì che i giganti dell’intelligenza artificiale stanno comprando tutta la RAM in circolazione per allestire nuovi data center. Lo stesso accade con gli SSD.

Altri protagonisti del mercato PC potrebbero correre ai ripari con una mossa di questo tipo. L’alterativa? Assistere a un progressivo aumento dei prezzi che ricadrebbe inevitabilmente sugli utenti finali, come già sta accadendo.

Vale la pena sottolineare che l’azienda è già intervenuta sulla questione smentendo la voce di corridoio (fonte taiwanese), cosa che comunque ci aspetteremmo anche in caso di indiscrezione fondata.

Fonte: Wccftech
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Pubblicato il
29 dic 2025
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