Cuffiette e mp3, Bruxelles decisa a far abbassare il volume

Cuffiette e mp3, Bruxelles decisa a far abbassare il volume

La salute dell'udito degli utenti europei continua a riversarsi nell'agenda politica europea
La salute dell'udito degli utenti europei continua a riversarsi nell'agenda politica europea

L’Unione Europea continua a discutere circa la possibilità di introdurre nuove normative che limitino i decibel sparati nelle orecchie di milioni di utenti, al fine di prevenire i seri problemi all’udito paventati da uno studio scientifico. Per discutere dell’argomento è stato formato a Bruxelles un tavolo di lavoro a cui partecipano sia esperti di ricerca che i maggiori attori del mercato di dispositivi audio.

Come ben sapranno i lettori di Punto Informatico , già dall’ ottobre scorso si discute in ambito istituzionale circa le misure da adottare per arginare il problema. La questione era emersa dopo la pubblicazione di uno studio che indica come “molto dannoso” l’ascolto di musica ad un volume superiore agli 89 decibel. Ma non solo: secondo gli autori, sarebbero ben 10 milioni gli utenti a rischio sordità .

In questi giorni a Bruxelles la Commissione Europea è tornata sulla vicenda, convocando oltre agli esperti impegnati nel campo della ricerca, numerose autorità ed associazioni, come il ministro della Sanità francese e lo U.K. Royal National Institute for Deaf People , e alcuni dei big del settore dei dispositivi multimediali portatili, ovvero Apple e Nokia. L’azienda di Cupertino aveva introdotto sui propri modelli un limitatore di volume, su sollecitazione di un provvedimento francese.

Alla luce di quanto emerso, parrebbe che l’istituzione europea sia intenzionata a muoversi in maniera rapida e che un provvedimento ufficiale sia imminente. È il momento di agire, secondo Meglena Kuneva, Commissario europeo referente per i lavori, secondo la quale la strada da seguire è quella dell’introduzione di dispositivi che limitino il volume in maniera automatica: “Gli avvertimenti e le campagne informative giocano un ruolo chiave nella questione – ha dichiarato – ma non dovrebbero essere visti come un’alternativa a quella di mettere nelle mani dei consumatori soltanto dispositivi che siano sicuri”.

Vincenzo Gentile

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Pubblicato il 29 gen 2009
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