Curiosity sfodera il laser

Curiosity sfodera il laser

Il rover marziano comincia a testare i suoi apparati contro il suolo e le rocce del pianeta rosso. Successo. Merito anche dei due anni di debug del software svolto da NASA
Il rover marziano comincia a testare i suoi apparati contro il suolo e le rocce del pianeta rosso. Successo. Merito anche dei due anni di debug del software svolto da NASA

A due settimane di distanza dall’ ammartaggio , il rover Curiosity continua a eseguire test sui sofisticati dispositivi scientifici installati da NASA. Ultimo in ordine di tempo arriva la messa in attività del sistema di analisi laser delle rocce marziane, un combinato di laser e spettrometro meglio noto come Chemistry and Camera o “ChemCam”.

Per verificare l’integrità dell’apparato, Curiosity si è limitato a sparare 30 diverse pulsazioni laser contro una singola roccia (ribattezzata Coronation) in un periodo temporale di 10 secondi, con ogni pulsazione della durata di cinque miliardesimi di secondo e una intensità energetica di più di un milione di Watt.

Le pulsazioni laser hanno avuto il compito di trasformare una piccola sezione di Coronation in una poltiglia di plasma altamente ionizzato, con lo spettrometro a raccogliere i cambiamenti nello stato energetico del materiale (su oltre 6.000 diverse lunghezze dello spettro elettromagnetico ultravioletto, agli infrarossi e nella luce visibile) per verificare l’avvenuta “sbucciatura” e perforazione della roccia-bersaglio.

I risultati di questo primo test di ChemCam, dicono i tecnici NASA, è a dir poco incoraggiante: la tecnica – già impiegata sulla Terra per analisi ambientali e rilevazione di masse tumorali – dovrebbe fornire importanti informazioni sulla composizione chimica del suolo marziano nel corso dei prossimi due anni di operatività del rover.

Sempre che, beninteso, al “cervello” di Curiosity non venga qualche grillo invalidante nella forma di baco software. La prospettiva è a ogni modo improbabile, vista la cura e il gran lavoro di test fatto da NASA sui 2 milioni di linee di codice in C che gestiscono il funzionamento delle strumentazioni di bordo.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
21 ago 2012
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