Darknet, AlphaBay chiude ed è il caos

Darknet, AlphaBay chiude ed è il caos

In seguito ad un raid da parte delle forze dell'ordine il noto market place illegale sparisce dalla Darknet. Dei milioni depositati dagli utenti non se ne sa nulla e prima dell'estradizione di uno dei presunti fondatori viene diffusa la notizia del suo suicidio in un carcere tailandese
In seguito ad un raid da parte delle forze dell'ordine il noto market place illegale sparisce dalla Darknet. Dei milioni depositati dagli utenti non se ne sa nulla e prima dell'estradizione di uno dei presunti fondatori viene diffusa la notizia del suo suicidio in un carcere tailandese

Dopo la messa offline forzata di Silk Road nel 2014 (e la conferma dell’ ergastolo per il suo creatore) il futuro della Darknet , ovvero di quella parte di Internet nascosta, spesso illecita, sembrava segnato. Invece dalle ceneri digitali della creatura del giovane Ross Ulbricht è sorto Alphabay , un market place che come il predecessore garantiva pieno anonimato grazie ai pagamenti in Bitcoin e sul quale era possibile acquistare di tutto (armi, droga, pornografia ecc.). Dopo numerose indagini dell’FBI in Stati Uniti, Canada e Tailandia, il 5 luglio il sito è diventato irraggiungibile . Una fonte del Wall Street Journal avrebbe confermato poi che non si trattava di guasti tecnici come inizialmente diffuso su Reddit dagli stessi amministratori, ma l’effetto dell’intervento delle forze dell’ordine.

AlphaBay

Stando a quanto riportato dalla stampa di settore , Alexander Cazes, cittadino canadese di 26 anni sarebbe stato arrestato in un residence privato a Bangkok. La polizia avrebbe posto sotto sequestro quattro auto Lamborghini e tre case per un valore di 11,8 milioni di dollari. Prima dell’estradizione chiesta dagli Stati Uniti, il protagonista della vicenda, che ancora non si sa se sia un trafficante/venditore del sito piuttosto che uno dei fondatori si è suicidato strangolandosi in carcere il 12 luglio. A questo punto il caso è diventato ancora più fosco, in quanto mancano dichiarazioni ufficiali in merito e ricostruire la vicenda di Alphabay appare alquanto complicato.
Quel che si sa è che il market avrebbe contato su oltre 100.000 utenti con transazioni giornaliere dell’ordine di 800.000 dollari come riporta Bloomberg e che tra i suoi utilizzatori alcuni vi sarebbero migrati dopo la chiusura di un altro mercato della Darknet chiamato Evolution .

Proprio la chiusura di questo market place, avvenuta nel 2015, è altrettanto circondata da un alone di mistero. Il sito sarebbe infatti risultato offline ancora una volta per questioni tecniche, fatto salvo poi sparire definitivamente dalla Rete, inghiottendo con sé 12 milioni di Bitcoin di transazioni e depositi associati ai suoi numerosi utenti. Per molti si è trattato di un’autoesclusione dalla Rete voluta dagli amministratori del sito che, prima dell’intervento delle forze dell’ordine, avrebbero così fatto sparire le loro tracce intascandosi ingenti somme di denaro .

Anche Alphabay, oltre ad essere un marketplace agisce come se fosse una banca , per stessa ammissione dei suoi amministratori: “Potete vedere Alphabay come una banca: mentre permettiamo alle persone di depositare e ritirare a piacimento, i farmaci sono solo un prodotto per attirare il cliente. I soldi depositati nei portafogli non restano lì freddi: investiamo in svariate cose in forma anonima, guadagniamo con quegli investimenti, assicurandoci sempre il 100 per cento della riserva”. È da qui che arrivano veramente tutti i soldi che vengono impiegati per l’acquisto di oggetti più svariati, come le Lamborghini e le case sequestrate dalle forze dell’ordine in Tailandia. Dopotutto anche Bitcoin permette , entro certi limiti, di gestire depositi di questo tipo (Fractional Reserve Banking). È facile a questo punto vedere delle analogie sulla nascita e morte di numerosi market, dietro ai quali vi sarebbe la volontà di intascare moneta elettronica prima che le forze dell’ordine facciano il loro lavoro .

La maglia del Darknet sembra molto più fitta del previsto e con dei risvolti alquanto torbidi. Chiuso Alphabay, le forze dell’ordine possono dichiarare vittoria? La risposta è evidentemente no. Secondo DeepDotWeb , esisterebbero ancora all’attivo decine di market illegali tra i quali il podio è detenuto da RAMP, Dream Market e Hansa Market. E non è detto che la chiusura rappresenti una vincita, visto che la sparizione dalla Rete potrebbe rientrare in una strategia tanto banale quanto efficace: mettere tutto a tacere scappando con i soldi degli ignari (?) utenti. E se Alphabay avesse fatto la stessa fine e la sparizione dalla Rete a seguito all’intervento dell’FBI fosse solo una copertura?

Mirko Zago

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Pubblicato il
17 lug 2017
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