Datagate, attivisti infiammati e cellulari in frigorifero

Datagate, attivisti infiammati e cellulari in frigorifero

Lo scandalo della sorveglianza globale si avvita e coinvolge governi, attivisti, enciclopedie online. E Snowden? E' in Russia, pare, e Mosca non ha alcuna intenzione di arrestarlo
Lo scandalo della sorveglianza globale si avvita e coinvolge governi, attivisti, enciclopedie online. E Snowden? E' in Russia, pare, e Mosca non ha alcuna intenzione di arrestarlo

Lo scandalo della sorveglianza globale scatenato dalle rivelazioni di Edward Snowden si fa sempre più internazionale, e ora il ministro della giustizia tedesco Sabine Leutheusser-Schnarrenberger scrive direttamente a due ministri britannici per avere informazioni precise sul progetto Tempora – l’equivalente UK di PRISM applicato ai cittadini europei e in particolare a quelli tedeschi.

La Germania ha tutta l’intenzione di vederci chiaro nelle attività di spionaggio dell’intelligence britannica del GCHQ, e chiede al Segretario della Giustizia Chris Grayling e al Segretario degli Interni Theresa May quali siano le basi legali su cui il progetto Tempora è nato. Ci saranno poi nuove occasioni di riparlare della questione anche nelle riunioni a livello europeo.

E proprio in Europa si apre una partita legale che non promette nulla di buono per gli spioni di Sua Maestà: l’organizzazione Liberty denuncia il British Intelligence Service per il suo coinvolgimento in PRISM e Project Tempora, Open Rights Group chiede spiegazioni al governo di Londra e gli attivisti di Europe v Facebook denunciano le grandi aziende di settore – Google esclusa, per il momento – per violazione delle leggi europee a difesa dei dati personali.

La risposta del governo britannico, al momento, è affidata al ministro degli esteri William Hague che difende a spada tratta il patto transatlantico tra UK e USA e descrive il comportamento dell’intelligence come un “orgoglio” delle rispettive nazioni posto a salvaguardia della popolazione invece che contro di esse, come invece farebbero “i cattivi”. Keith Alexander, capo della NSA, preferisce persino sorvolare sulle questioni riguardanti WikLeaks – un’organizzazione su cui non ha alcuna opinione nonostante il suo ruolo anche nella vicenda Snowden-Datagate.

Internet è uno strumento pensato per essere libero e non per agire come veicolo di spionaggio distribuito, denuncia nel frattempo l’ideatore del Web Tim Berners-Lee ricevendo l’ennesimo premio alla carriera dalla regina Elisabetta, mentre Jimmy Wales non trova di meglio da fare che dare la caccia a Snowden e alle sue presunte modifiche apportate all’enciclopedia partecipativa Wikipedia.

Per quanto riguarda l’attuale posizione del ricercato numero uno in terra Nordamericana, infine, il presidente russo Vladimir Putin riferisce come Snowden sia “ospite” in una zona di transito dell’aeroporto Sheremetyevo di Mosca, in attesa di imbarcarsi per la sua non meglio precisata destinazione finale.

La Russia conferma di non voler cooperare con i servizi segreti statunitensi consegnandogli Snowden perché l’ex-analista della CIA non ha commesso alcun reato in quel paese, un comportamento pilatesco a ben vedere non molto dissimile da quello di Hong Kong che ha lasciato andare la talpa del Datagate per indicazioni non corrette nella richiesta di estradizione formale ricevuta dagli USA.

Qualora capiti qualcosa a Snowden, conferma il giornalista del Guardian Glenn Greenwald, i suoi file sono al sicuro e pronti per essere consegnati all’attenzione del pubblico. Sia come sia, Snowden ce la sta mettendo tutta nel tentativo di non cadere facile preda delle spie statunitensi depistando, fornendo false informazioni (il viaggio in Ecuador attraverso Cuba mai fatto) e chiedendo ai suoi legali di chiudere in frigo i cellulari per schermare le conversazioni “riservate” da possibili intromissioni indesiderate dei mille tentacoli (invisibili e onnipresenti) del dinamico duo NSA-GCHQ.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
26 giu 2013
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