Durante il “Liberation Day”, Donald Trump ha annunciato un lungo elenco di dazi per quasi tutti i paesi del mondo con un’aliquota minima del 10%. Diversi economisti hanno cercato di capire il metodo di calcolo. Molti utenti hanno ipotizzato l’uso di ChatGPT o altri chatbot.
Quale formula è stata usata?
Durante l’evento organizzato alla Casa Bianca, Trump ha mostrato ai giornalisti una serie di tabelle con i dazi reciproci per oltre 180 paesi. Le aliquote variano da un minimo del 10% ad un massimo del 50%. L’assurdità dei dazi è dimostrata dalle aliquote applicate all’isola Norfolk (che non esporta nulla negli Stati Uniti) e soprattutto alle isole Heard e McDonalds (abitate solo dai pinguini).
L’economista James Surowiecki ha scoperto come sono state calcolate queste aliquote senza senso. Per ogni paese è stata fatta la divisione tra il deficit commerciale (importazioni meno esportazioni) con gli Stati Uniti e il totale delle importazioni negli Stati Uniti. Il risultato è stato quindi ridotto del 50%.
L’economista sottolinea che i dazi applicati ai beni esportati dagli Stati Uniti sono sbagliati. Inoltre non sono stati considerati i servizi (che verranno invece considerati dall’Unione europea), per i quali gli Stati Uniti hanno un enorme surplus. La Casa Bianca ha dichiarato che le aliquote sono il risultato di questa formula.
Diversi utenti ipotizzano che la formula utilizzata realmente sia stata suggerita da ChatGPT, Grok, Gemini o Grok. In base al test effettuato da The Verge, i quattro chatbot hanno risposto in modo simile con una formula identica a quella scoperta dall’economista.
Gemini avverte che questo approccio semplificato non tiene conto delle complesse implicazioni economiche che possono portare a conseguenze negative. Una di esse è sicuramente l’aumento dei prezzi finali e quindi dell’inflazione.