Il codice che si cela sotto la tecnologia di Deep Packet Inspection di ipoque , società tedesca tra le maggiori nel settore, è adesso open source e disponibile sotto la licenza LGPLv3 .
OpenDPI è la denomizione ufficiale di un prodotto derivato da PACE, versione commerciale del motore di analisi del traffico: si tratta fondamentalmente di una libreria software atta a classificare i bit scambiati via Internet tra determinate postazioni.
“Come la maggior parte delle iniziative open source, OpenDPI si basa sul concetto dello scambio di conoscenza – ha spiegato Hendrik Schulze, CTO dell’azienda – Gli sviluppatori interessati possono modificare il nostro codice sorgente e la tecnologia che ne deriva non può che trarne beneficio”.
Il range di possibili applicazioni di uno strumento del genere, aperto e modificabile a seconda delle esigenze, potrebbe secondo alcuni dare luogo a misure sempre più raffinate per il controllo dei flussi di traffico: qualsiasi sia lo scopo.
Oppure, gli hacker di tutto il mondo potrebbero attingere a queste informazioni per bypassarle: sviluppando nuovi algoritmi di anonimizzazione e mascheramento dei contenuti capaci di scavalcare i filtri utilizzati.
Giorgio Pontico