Dialer, bloccate imprese britanniche

Dialer, bloccate imprese britanniche

Le autorità regolamentari inglesi usano la mano dura contro chi mette in giro software gonfiabolletta al sapore di truffa: fermate 11 aziende, altre 33 a rischio. In Italia non funziona così
Le autorità regolamentari inglesi usano la mano dura contro chi mette in giro software gonfiabolletta al sapore di truffa: fermate 11 aziende, altre 33 a rischio. In Italia non funziona così


Londra – Agire d’urgenza per evitare ulteriori aggravi sulle bollette dei consumatori: c’è questa considerazione dietro le clamorose decisioni adottate nel Regno Unito da ICSTIS , la Commissione che supervisiona i servizi telefonici di informazione. Decisioni che di fatto bloccano l’operatività sul fronte dei dialer di numerose imprese britanniche.

La Commissione ha infatti annunciato di aver bandito un primo gruppo di 11 aziende dall’uso di servizi “a valore aggiunto” forniti attraverso dialer, i software pensati per spingere i computer degli utenti a collegarsi a numerazioni a pagamento in modo spesso non proprio trasparente.

Secondo ICSTIS, le aziende diffidate dall’uso dei dialer potrebbero incorrere in sanzioni assai più gravi, come la revoca delle licenze ad operare nelle TLC, qualora insistessero con il proprio comportamento e, in particolare, nel diffondere dialer che riconfigurano automaticamente le connessioni internet degli utenti.

L’azienda ha spiegato che le misure d’urgenza fin qui adottate potrebbero presto estendersi ad altri 33 operatori.

“Abbiamo garantito il permesso ad operare – hanno spiegato quelli della Commissione – solo a quelle imprese che sottoscrivono i nostri rigidi regolamenti in materia di trasparenza e condizioni d’uso, di consenso informato e di istruzioni per la cancellazione dei dialer nonché di assunzione di responsabilità per i rimborsi agli utenti. Qualsiasi impresa che sia colta nel diffondere dialer senza il nostro permesso sarà immediatamente colpita”.

Secondo ICSTIS non è sufficiente che le imprese del settore operino con sistemi trasparenti, è anche necessario che “controllino accuratamente coloro a cui affidano i propri numeri a pagamento”, ossia chi poi nei fatti se ne serve per distribuire propri dialer. “Le società che emettono le bollette possono identificare le chiamate sospette e devono agire prima che i propri clienti, senza saperlo, si trovino con bollette stratosferiche”.

L’operazione voluta da ICSTIS non arriva come una novità, vista la megamulta già inflitta ad un dialerista e le operazioni di controllo intraprese fin dall’ottobre 2002 . In Italia, come si ricorderà, rimane irrisolto invece il problema dell’intermediazione tra chi ha fornito certi numeri agli operatori e chi ne ha fatto uso stravolgendo le bollette degli utenti.

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Pubblicato il
22 ott 2004
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