Didattica a distanza: più fondi per l'e-learning

Didattica a distanza: più fondi per l'e-learning

85 milioni sono stati previsti per la scuola nel DPCM 17 marzo, favorendo sia l'adozione di piattaforme di e-learning, sia la distribuzione di device.
Didattica a distanza: più fondi per l'e-learning
85 milioni sono stati previsti per la scuola nel DPCM 17 marzo, favorendo sia l'adozione di piattaforme di e-learning, sia la distribuzione di device.

Articolo 120 del DPCM 17 marzo 2020: il fondo per la didattica è incrementato di 85 milioni per l’anno corrente, così che si possa spendere quanto necessario per calmierare le conseguenze del Coronavirus sull’anno scolastico e sulla formazione degli studenti bloccati in casa. A tal fine il fondo aggiuntivo verrà suddiviso come da indicazioni:

  • 10 milionia consentire alle istituzioni scolastiche statali di dotarsi immediatamente di piattaforme e di strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza, o di potenziare quelli già in dotazione, nel rispetto dei criteri di accessibilità per le persone con disabilità“;
  • 70 milionia mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso, dispositivi digitali individuali per la fruizione delle piattaforme di cui alla lettera a), nonché per la necessaria connettività di rete“;
  • 5 milionia formare il personale scolastico sulle metodologie e le tecniche per la didattica a distanza“.

Il provvedimento mette a disposizione delle scuole quanto necessario per dotarsi di competenze e strumenti utili alla somministrazione di didattica a distanza: intervento meritevole, ma correttivo, che esplicita chiaramente quanto la scuola italiana fosse in ritardo su questo fronte. Ne consegue che 80 milioni sono necessari nell’urgenza per coprire la mancanza strumentale di quanto necessario per l’espletamento di lezioni a distanza, mentre 5 milioni ulteriori sono necessari per la formazione del personale: quest’ultima voce è indice di un ritardo cronico che ora sarà pagato con gli interessi, poiché implica ulteriori ritardi ed una scarsa qualità complessiva dell’offerta.

Pur se in ritardo, pur se con approssimazione, la scuola ci sta comunque provando e anche grazie alle indicazioni del MIUR poco alla volta si sta avviando una strada parallela per lezioni online. Questa esperienza “shock” lascerà dei segni e con ogni probabilità sarà una svolta: la scuola è stata buttata nell’e-learning per necessità e per necessità ne imparerà le basi. Gli investimenti, quelli strutturali, quelli di lunga durata, potranno restituirci una scuola migliore. Non tutti gli effetti collaterali dell’emergenza vengon per nuocere.

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Pubblicato il
18 mar 2020
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