Digital Divide? Andrà via da sé

Digital Divide? Andrà via da sé

Come i brufoli. Questo uno dei messaggi emersi dalla Conferenza i2010 di Londra: chi si lamenta del divario digitale in Europa non ha capito dove sta andando il mondo della tecnologia. Glielo spiegano gli inglesi
Come i brufoli. Questo uno dei messaggi emersi dalla Conferenza i2010 di Londra: chi si lamenta del divario digitale in Europa non ha capito dove sta andando il mondo della tecnologia. Glielo spiegano gli inglesi


Londra – Il digital divide che affligge molti cittadini dei 25 stati dell’Unione Europea? E’ un problema temporaneo . La conferma arriverebbe dai dati raccolti da una ricerca presentata in occasione della conferenza i2010 di Londra. Lo scarto tecnologico che separa le nuove e le vecchie generazioni, talvolta aggravato dalla scarsa penetrazione territoriale delle connessioni a banda larga, sparirà entro breve.

Gli specialisti del Deparment of Trade and Industry , finanziati dall’attuale presidenza britannica dell’Unione Europea, sono più che ottimisti: la rapida diffusione dell’informatica e di Internet porterà il digital divide ad autodissolversi . “Internet sta prendendo piede alla stessa velocità della televisione nei lontani anni quaranta del secolo scorso”, sostengono gli autori dello studio.

I ricercatori, partendo da un approccio e da una visione liberista, sono convinti che l’evoluzione del mercato interno europeo porterà alla progressiva scomparsa delle disparità tecnologiche: la parola d’ordine contro il digital divide, si legge nel rapporto, è diffusione rapida delle tecnologie . Sono affermazioni che ribadiscono un concetto fondamentale, non solo dal punto di vista strettamente tecnico, ma anche sociale e politico.

Ma il mercato, da solo, riuscirà a sconfiggere il baratro che vede “cittadini alfabetizzati” e cittadini totalmente analfabeti in quanto a possibilità d’accesso e competenze informatiche?

I responsabili dell’iniziativa i2010 hanno pienamente accolto la sfida, proponendo tuttavia il progetto di una strategia europea contro il digital divide dove “sia le istituzioni che le aziende dovranno agire in maniera sinergica per promuovere la diffusione capillare ed onnicomprensiva delle nuove tecnologie”. Quindi una ricetta che prevede la promozione da parte dell’industria di sistemi come la telefonia 3G e le infrastrutture basate su protocollo IPv6, ma anche la guida dello Stato attraverso le varie fasi del processo.

Il 2005 è un anno importante, secondo i partecipanti alla Conferenza: come ricorda lo stesso nome dell’iniziativa i2010, il futuro dell’Europa come polo ad alta tecnologia dello scacchiere internazionale verrà decretato dalle azioni dei prossimi cinque anni. Con la fine della crisi conseguente al crollo della new economy, affermano le fonti ufficiali della Commissione, il quinquennio 2005-2010 sarà una “fase d’espansione” nella quale i soggetti pubblici e privati dovranno lavorare con tutte le forze per porre fine al digital divide.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il 7 set 2005
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