Diritto alla riparazione: si poteva fare meglio

Diritto alla riparazione: si poteva fare meglio

La coalizione Right to Repair Europe ha apprezzato la nuova direttiva sul diritto alla riparazione, evidenziando però alcuni possibili miglioramenti.
Diritto alla riparazione: si poteva fare meglio
La coalizione Right to Repair Europe ha apprezzato la nuova direttiva sul diritto alla riparazione, evidenziando però alcuni possibili miglioramenti.

Il Parlamento europeo ha approvato ieri la nuova direttiva sul diritto alla riparazione dei dispositivi. I pezzi di ricambio dovranno essere forniti a prezzi ragionevoli e i produttori non potranno ostacolare l’uso di parti non originali. La coalizione Right to Repair Europe ha celebrato le nuove regole, evidenziando però alcune criticità.

Diritto alla riparazione: bene ma non benissimo

Right to Repair Europe, che rappresenta oltre 140 organizzazioni in 24 paesi, ha dichiarato che la nuova direttiva è un passo nella giusta direzione, ma non è stata sfruttata l’opportunità di creare un mercato delle riparazioni veramente equo in Europa e garantire soluzioni di riparazione convenienti per la maggior parte dei prodotti.

La coalizione ha elencato una serie di miglioramenti che potrebbero essere introdotti dal Consiglio europeo prima dell’approvazione definitiva o dalla prossima Commissione europea (dopo le elezioni di giugno). Innanzitutto si dovrebbe incrementare il numero di prodotti coperti dalla direttiva e aggiungere anche quelli acquistati dalle aziende.

I produttori dovranno fornire i pezzi di ricambio ad un prezzo ragionevole. La direttiva non specifica cosa si intende per “ragionevole”. La coalizione afferma che doveva essere specificata almeno una percentuale rispetto al valore del prodotto. Se ad esempio lo schermo di uno smartphone costa 100 euro (fuori garanzia), nessuno effettuerà la riparazione se il valore del dispositivo è 120 euro.

La direttiva impedisce inoltre ai produttori di adottare clausole contrattuali e misure tecniche hardware o software che ostacolino le riparazioni, ma esiste un’eccezione. Il produttore potrebbe rifiutare la riparazione per proteggere la proprietà intellettuale. Apple permette la sostituzione dei componenti hardware, ma è necessario il pairing per verificare la loro autenticità.

Right to Repair Europe suggerisce di aggiungere incentivi per le riparazioni, come l’applicazione di un’aliquota IVA più bassa. Inoltre, se l’obiettivo principale delle nuove regole è ridurre la spazzatura elettronica, si dovrebbe dare precedenza alla riparazione sulla sostituzione durante i due anni di garanzia legale.

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Pubblicato il
24 apr 2024
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