“Microsoft, Google e Apple gestiscono i plugin come fossero trojan”. Lo sfogo di Asa Dotzler, storico sviluppatore Mozilla impegnato nella diffusione del software libero, parte dal suo blog personale per poi rimbalzare sulle pagine web di mezzo mondo. Migliaia di utenti si uniscono alla protesta, commentando negativamente la politica delle installazioni silenziose che “attaccano” continuamente i browser web. Ma stabilire il confine tra invadenza e agevolazione amichevole non è affatto semplice.
Anche se si tratta di programmi sicuri e certificati, non di malware, secondo Dotzler questo tipo di comportamento automatizzato non è per niente corretto: “Ho scaricato ed installato iTunes, per gestire la mia collezione musicale e sincronizzare il mio iPod. Ma senza il mio consenso il programma ha installato del software aggiuntivo nel browser”.
Lo sviluppatore punta il dito anche sui plugin web imposti dai programmi Microsoft, come Windows Live Photo Gallery e Office Live, che si comporterebbero in maniera altrettanto subdola. E storce il naso per il Google Update che appare magicamente dentro Firefox, installando sul computer il noto Google Earth.
Secondo l’uomo Mozilla non è accettabile che questi pacchetti aggiuntivi continuino ad insinuarsi in un software di navigazione a tradimento, senza chiedere neppure il permesso. È una questione di rispetto verso gli utenti. Resta ovviamente difficile tracciare una linea da non superare: chi installa Quicktime, ad esempio, ormai si aspetta di ritrovare anche sul browser i codec dedicati alla corretta visualizzazione web di quei video.
Roberto Pulito
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Basta un pelo di cultura informatica
per sapere che linkando un sito ne migliori il pagerank su google indipendentemente da quello che scrivi. Quando si linkano siti ma non si vuole contribuire al loro posizionamento in Google sarebbe buona norma linkarli attraverso un servizio di shortening come tinyurl.rb1205Re: Basta un pelo di cultura informatica
Ma soprattutto, se la rete e i risultati delle ricerche pullulavano di recensioni negative, la gente continuava ad andare a comprare lì?Informarsi un attimo prima di dare in giro numeri di carte di credito?!Non per giustificare questi truffatori, ma sto cominciando a pensare che questa "selezione naturale" degli stupidi sia normale e inevitabile...the_mRe: Basta un pelo di cultura informatica
Non è questione di essere stupidi... E' questione di non utilizzare il cervello... :-)PugacioffRe: Basta un pelo di cultura informatica
- Scritto da: rb1205> per sapere che linkando un sito ne migliori il> pagerank su google indipendentemente da quello> che scrivi. Quando si linkano siti ma non si> vuole contribuire al loro posizionamento in> Google sarebbe buona norma linkarli attraverso un> servizio di shortening come> tinyurl.Quante persone guidano un automobile, sebbene non ne siano capaci (e parlo pure di rispetto delle stesse regole pratiche basilari, che s'imparano alla scuola di guida). Eppure, tutti guidano.Secondo me, sebbene questo approccio sia giusto, è sempre stato fatto passare come necessario, quando in realtà è utopico. Occorre amalgamarlo in un'altra maniera o riconsiderarlo del tutto. Parlare di cose che non capiteranno mai, perchè non sentite dalle persone stesse, è inutile.AnonymousRe: Basta un pelo di cultura informatica
- Scritto da: rb1205> che scrivi. Quando si linkano siti ma non si> vuole contribuire al loro posizionamento in> Google sarebbe buona norma linkarli attraverso un> servizio di shortening come> tinyurl.sicuro? io pensavo che siccome trattasi di normale redirect (301?) dopo elaborazione interna del server di tinyurl (per statistiche e vendita dati pubblicitari :P) comunque il pagerank venisse acquisito anche attraverso i "riduttori"ephestioneLa vera notizia è...
Scusate, ma la notizia vera è un'altra.Partendo da questo dato di fatto, Google ha sviluppato alternative (che non illustra) al "troppo neutro" PageRank.http://www.webnews.it/2010/12/02/google-nuovo-algoritmo-e-commerce/SammmFalso...
"Gli algoritmi di ranking di Google sono neutrali, e quando si tratta di decidere la prevalenza di un link rispetto a un altro non prendono in considerazione la differenza tra giudizi positivi o negativi espressi dai clienti". Assolutamente falso. Google si serve di migliaia di persone in tutto il mondo per valutare la corrispondenza delle ricerche, possibili truffe, spam, giudizi negativi, traduzioni e tanto altro ancora.Che ci siano dei 'buchi' nell'algoritmo attuale è storia ben nota, ma questi algoritmi non sono statici e cambiano (la maggior parte delle volte in meglio) con una frequenza impressionante grazie al lavoro di ricerca dei quality raters. Chi ha scritto questo articolo non ha la minima idea di come funzioni Google e di che genere di struttura (sopratutto umana) ci sia dietro.Alexr71Re: Falso...
- Scritto da: Alexr71> "Gli algoritmi di ranking di Google sono> neutrali, e quando si tratta di decidere la> prevalenza di un link rispetto a un altro non> prendono in considerazione la differenza tra> giudizi positivi o negativi espressi dai> clienti". Assolutamente falso. Google si serve di> migliaia di persone in tutto il mondo per> valutare la corrispondenza delle ricerche,> possibili truffe, spam, giudizi negativi,> traduzioni e tanto altro> ancora.> Che ci siano dei 'buchi' nell'algoritmo attuale è> storia ben nota, ma questi algoritmi non sono> statici e cambiano (la maggior parte delle volte> in meglio) con una frequenza impressionante> grazie al lavoro di ricerca dei quality raters.> Chi ha scritto questo articolo non ha la minima> idea di come funzioni Google e di che genere di> struttura (sopratutto umana) ci sia> dietro.Ma sopratutto, se uno avesse la pazienza di leggere gli articoli linkati a questa notizia, la "notizia" non e' su google... ma su quel pezzo di m*rda di venditore... e' un truffatore, un harrasser, portato in tribunale per stalking, multato, fa telefonate false ecc... interessante è come nonostante tutto, continui nella sua attivita'..bubbaGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiRoberto Pulito 01 12 2010
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