DMA: Google Search penalizza i siti, indagine UE

DMA: Google Search penalizza i siti, indagine UE

Secondo la Commissione europea, Google penalizza i siti web che includono contenuti promozionali, quindi ha violato il Digital Markets Act.
DMA: Google Search penalizza i siti, indagine UE
Secondo la Commissione europea, Google penalizza i siti web che includono contenuti promozionali, quindi ha violato il Digital Markets Act.

La Commissione europea ha avviato un’indagine nei confronti di Google per la possibile violazione del Digital Markets Act. L’azienda di Mountain View penalizzerebbe i siti web degli editori che includono contenuti promozionali di terze parti, come gli articoli editoriali sponsorizzati. Il procedimento dovrebbe terminare entro i prossimi 12 mesi.

Abuso della reputazione di un sito

La Commissione europea vuole verificare se Google applica condizioni di accesso eque, ragionevoli e non discriminatorie ai siti web degli editori sul motore di ricerca. Dall’analisi preliminare si evince che l’azienda di Mountain View penalizza i siti web nei risultati di ricerca quando tali siti web includono contenuti di partner commerciali.

L’indagine riguarda in particolare l’applicazione della policy relativa all’abuso della reputazione di un sito, introdotta all’inizio di marzo 2024. L’obiettivo è contrastare le pratiche volte a manipolare il posizionamento nei risultati di ricerca. Secondo la Commissione europea, questa policy ha danneggiato gli editori che monetizzato i contenuti in maniera legittima. La penalizzazione ha quindi causato una minore visibilità e una diminuzione dei guadagni.

L’indagine ha una durata massima di 12 mesi. Se verrà confermata la violazione del DMA, Google potrà comunicare le misure che intende adottare per risolvere la questione. Se non verranno ritenute soddisfacenti, la Commissione potrà infliggere una sanzione fino al 10% delle entrate globali annuali.

Google ha pubblicato un post sul blog ufficiale per sottolineare che l’indagine è sbagliata e rischia di danneggiare milioni di utenti europei. I siti vengono penalizzati perché utilizzano una tecnica nota come “parasite SEO“.

Alcuni editori ricevono denaro dagli spammer per pubblicare contenuti di bassa qualità. Grazie alla reputazione del sito, questi contenuti vengono mostrati all’inizio dei risultati e ingannano gli utenti. La tecnica consente quindi di manipolare l’algoritmo di posizionamento (ranking) del motore di ricerca.

La policy anti-spam penalizza questi siti web, ma la Commissione europea sospetta che il sistema non sia efficace. Secondo Google, l’indagine rischia di premiare gli spammer e ridurre la qualità dei risultati di ricerca. L’azienda di Mountain View aveva già evidenziato le conseguenze negative del DMA, chiedendo di resettare la legge a fine settembre.

Attualmente è ancora in corso un’altra indagine su Google Search, in particolare sull’auto-preferenza. L’azienda californiana ha proposto diverse modifiche, le ultime delle quali a metà ottobre.

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Pubblicato il
13 nov 2025
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