DSL, problemi anche in America

DSL, problemi anche in America

Sebbene siano tecnologie presenti da tempo negli USA anche lì il mercato sta esplodendo adesso e le lamentele ricordano da vicino quelle che si sentono qui da noi
Sebbene siano tecnologie presenti da tempo negli USA anche lì il mercato sta esplodendo adesso e le lamentele ricordano da vicino quelle che si sentono qui da noi


Web (internet) – Tutto il mondo è paese? Più probabile che tutto il mondo voglia andare su internet, anzi lo vuole così tanto che sulla rete vorrebbe correre: questo il miraggio delle tecnologie DSL, sistemi pensati per decuplicare le potenzialità del doppino di rame e rendere “il cavetto” uno strumento ultradimensionale.

Pare che negli States questi sistemi, presenti da molti anni ma solo recentemente arrivati “in prima linea” sul mercato, soffrano di problematiche e ritardi che ricordano da vicino quanto accade in Italia. L’unica differenza sta nel fatto che negli States non si lamentano per la banda non così larga come viene fatto credere, quanto invece per i ritardi nelle installazioni, per un’assistenza carente e per la mancanza di tool di sicurezza nella connessione permanente.

In questo senso ZDNet ha realizzato una serie di interviste con numerosi operatori da cui si evince, nel paese del via-cavo-ci-faccio-passare-tutto, che il doppino decuplicato piace, piace la banda che può dare ma non piace l’atteggiamento dei fornitori, troppo “proni” a strategie aggressive che rischiano di trascurare le reali necessità della clientela.

Ci sono aziende, spiega ZDNet, che hanno 20mila utenti attivi ma anche 20mila utenti in attesa di attivazione. Viene inoltre rilevato che, esattamente come accade da noi, anche se i servizi non sono spesso fattivamente disponibili, vengono comunque ampiamente pubblicizzati.

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Pubblicato il
16 feb 2000
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