Capita sempre più spesso, ultimamente, di cercare l’immagine di qualcosa e di imbattersi solo in foto AI. DuckDuckGo ha deciso di darci un taglio. Ha lanciato un filtro che permette di nascondere le immagini generate dall’intelligenza artificiale.
Il filtro è perfettamente in linea con la filosofia di DuckDuckGo. Il motore di ricerca ha sempre fatto del rispetto per l’utente e la trasparenza nelle scelte, la sua cifra distintiva.
DuckDuckGo vs Google: il nuovo filtro per eliminare le immagini AI
Il nuovo filtro di DuckDuckGo nasce come misura correttiva contro il cosiddetto AI slop. Il termine si riferisce ai contenuti di scarso valore prodotti in massa con l’intelligenza artificiale. Gli utenti, infatti, erano stanchi di vedere nei risultati di ricerca solo immagini AI.
Usare il nuovo filtro è molto semplice. Basta andare nella sezione Immagini di DuckDuckGo. Si troverà un menu a tendina chiamato “AI images” dove si può scegliere se “mostrare” o “nascondere” i contenuti artificiali. In alternativa, è possibile attivare il filtro direttamente nelle impostazioni di ricerca con l’opzione “Hide AI-Generated Images”.
È un controllo che Google non offre, nonostante i suoi risultati siano spesso più inquinati dalla spazzatura AI. DuckDuckGo invece punta alla qualità.
Come funziona il filtro anti-AI di DuckDuckGo
DuckDuckGo utilizza liste nere open-source curate manualmente, inclusa la famosa “nuclear list” fornita da uBlockOrigin e uBlacklist Huge AI Blocklist. Anche se non rileverà il 100% dei risultati generati dall’AI, ridurrà drasticamente il numero di immagini AI che vedete
spiega l’azienda. È un approccio onesto: non promette la perfezione, ma un significativo miglioramento dell’esperienza di ricerca.
Non è un caso che DuckDuckGo abbia usato come esempio la ricerca di un cucciolo di pavone. È un riferimento diretto al controverso caso di Google dell’anno scorso, quando cercando immagini del volatile si ottenevano principalmente risultati generati dall’AI invece di foto reali.
È diventato il simbolo di come l’intelligenza artificiale stia inquinando la ricerca di informazioni autentiche. Quando non si riesce più a distinguere un vero pavone da uno finto, allora c’è un problema sistemico.
L’invasione silenziosa della spazzatura AI
Internet sta diventando una discarica di contenuti artificiali. Blog scritti dai chatbot, immagini e video creati da generatori… Di fronte a tutto questo, DuckDuckGo sta prendendo una posizione netta. Invece di accettare passivamente questa invasione, offre agli utenti gli strumenti per difendersi. È un approccio che rimette il controllo nelle mani delle persone piuttosto che degli algoritmi.
L’azienda inoltre, promette di aggiungere altri filtri in futuro, anche se non ha fornito dettagli specifici. È facile supporre che la funzione venga estesa ad altri tipi di contenuto AI, come testi, video e audio. Da utenti, l’unica cosa che possiamo sperare, è che altri motori di ricerca decidano di seguire il buon esempio.