Duke Nukem Forever, aggredire non paga

Duke Nukem Forever, aggredire non paga

Un'ombra sul ritorno del Duca, gettata dal comportamento scorretto della società di relazioni pubbliche ingaggiata per la promozione del gioco. I PR "minacciano" le riviste e i siti specializzati, il publisher li congeda
Un'ombra sul ritorno del Duca, gettata dal comportamento scorretto della società di relazioni pubbliche ingaggiata per la promozione del gioco. I PR "minacciano" le riviste e i siti specializzati, il publisher li congeda

Non bastasse la pessima accoglienza riservata al nuovo capitolo della lunga e problematica saga videoludica avente come protagonista l’istrionico Duke Nukem, un nuovo “scandalo” alla corte del publisher 2K Games coinvolge The Redner Group , l’agenzia di pubbliche relazioni ingaggiata per rappresentare il ritorno del Duca presso la stampa e i siti specializzati.

I PR ci vanno giù duro, su Twitter, contro quelli che a loro dire sono “andati troppo oltre” con le recensioni al vetriolo su Duke Nukem Forever, arrivando a minacciare di mettere in blacklist i dispensatori del “veleno odierno” contro il Duca e di non fornire loro i nuovi videogame da recensire.

Jim Redner proverà in seguito a spiegare che la sua intenzione non era affatto quella di “intimidire chicchessia”, che “le opinioni non sono mai sbagliate” e che la sua era appunto solo un’opinione sopra le righe dettata dal troppo amore infuso nel progetto DNF affinché questo avesse il successo sperato.

Ma il danno era già stato fatto, al punto che alla fine 2K Games ha ufficialmente preso le distanze dai cinguettii salaci di Redner e ha interrotto la collaborazione con l’agenzia di PR. Le blacklist per la consegna di copie di videogame da recensire sono pratica comune, dicono i bene informati, mentre la loro pubblicazione è un peccato da cui difficilmente si esce indenni.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
17 giu 2011
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