Ebbene sì, Java sarà open source

Ebbene sì, Java sarà open source

Clamorosa affermazione dai vertici di Sun. Paolini promette, pur senza fornire date, la progressiva conversione dell'attuale licenza di Java in una licenza pienamente open source. Linux docet, Linux rules
Clamorosa affermazione dai vertici di Sun. Paolini promette, pur senza fornire date, la progressiva conversione dell'attuale licenza di Java in una licenza pienamente open source. Linux docet, Linux rules


Londra (Gran Bretagna) – Durante l’ApacheCon Europe 2000 George Paolini, vice presidente di Sun , ha ammesso per la prima volta l’intenzione della sua azienda di rendere la tecnologia Java pienamente open source.

L’attuale Sun Community Source License adotta infatti solo parzialmente il concetto di open source e di fatto impedisce alla comunità degli sviluppatori Java di influenzare direttamente lo sviluppo del linguaggio: per questo in passato la licenza “meticcia” di Sun è stata spesso oggetto di aspre critiche.

“Io credo che vi sarà un certo punto magico, in futuro, dove noi raggiungeremo una massa critica: quando l’avremo raggiunta voi ci vedrete muovere sempre più verso l’open source” ha dichiarato Paolini, che aggiunge: “Noi non siamo contrari a rendere Java pienamente open source, ma dobbiamo prima capire qual è il giusto modello da adottare”.

Le ultime parole di Paolini esprimono la sua preoccupazione riguardo uno dei più temuti effetti collaterali del passaggio al full open source: il rischio che la tecnologia Java possa frammentarsi in tanti progetti incompatibili fra loro, un rischio che si farebbe davvero concreto se Java adottasse una licenza completamente aperta come quella GPL.

L’obiettivo di Sun sarà dunque quello di trovare una licenza che possa mettere in grado la comunità degli sviluppatori di guidare lo sviluppo della tecnologia e del linguaggio Java, ma che nello stesso tempo impedisca la proliferazione di linguaggi “cloni” e di progetti paralleli e incompatibili.

Di certo non sarà un compito facile e vi si arriverà a piccoli passi, visto che lo stesso Paolini si è rifiutato di fornire date, facendo intuire che il cambiamento non è dietro l’angolo.

I primi commenti degli sviluppatori Java sono naturalmente positivi e molti sperano che da Java possa finalmente prendere origine un progetto aperto che segua un modello simile, ad esempio, a quello di Mozilla ed OpenOffice.

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Pubblicato il 26 ott 2000
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