Eddystone, i beacon di Google sono open source

Eddystone, i beacon di Google sono open source

La versione di Mountain View dei beacon Blueetooth è a codice aperto e si propone come base di un ecosistema esteso anche alla concorrenza
La versione di Mountain View dei beacon Blueetooth è a codice aperto e si propone come base di un ecosistema esteso anche alla concorrenza

Eddystone è la proposta di Google per i beacon Bluetooth, una tecnologia pensata per scambiare informazioni localizzate con i dispositivi mobile tramite Bluetooth e sin qui non particolarmente popolare tra utenti e aziende. Di suo, Eddystone mette soprattutto il fatto di essere open source e quindi (potenzialmente) aperta anche agli ecosistemi mobile esterni a quello di Android.

Attualmente implementati soprattutto nella variante Apple sotto forma di iBeacon , i beacon Bluetooth hanno le potenzialità per condividere e trasmettere informazioni soprattutto in quei casi in cui le reti dati tradizionali (2G/3G/4G, WiFi) non fossero disponibili o accessibili.

Apple iBeacon è una tecnologia proprietaria, però, mentre le specifiche e i componenti di Eddystone verranno distribuiti sotto licenza open source e potranno quindi essere implementati anche su piattaforme iOS, Windows Phone, BlackBerry o sui sistemi mobile “alternativi”.

Oltre a essere open source, poi, Eddystone è dotato di capacità tecniche superiori rispetto a iBeacon ed è ad esempio in grado di trasmettere URL da aprire in qualsiasi app o in un browser Web, o di modificare gli identificativi univoci dei singoli beacon.

Quello che Eddystone non può risolvere sulla carta, però, è la questione della privacy che da tempo si accompagna all’impiego dei beacon Bluetooth: già in passato questo genere di tecnologia “localizzata” si è prestata all’abuso a scopo pubblicitario.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
16 lug 2015
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