Nella perdurante crisi economica soffrono tutti, anche le principali società impegnate nel divertimento interattivo. Electronic Arts, il colosso statunitense noto per i vari Sims, FIFA, Madden NFL e compagnia, ha annunciato numeri tutti in negativo per il consuntivo del suo secondo quarto fiscale, comunicando altresì che per il management dalla crisi si esce con una forza lavoro ridotta e la diversificazione degli introiti con forti investimenti nei “giochini” a mezzo web, iPhone e portali sociali.
Nel secondo quarto la perdita sui ricavi netti è stata di 391 milioni di dollari, comunica EA, pari a 1,21 dollari per azione (la società è quotata al NASDAQ ) e un ulteriore contrazione de 26 per cento rispetto alle perdite dello scorso anno. I ricavi di EA sono scesi del 12 per cento sino a 788 milioni di dollari nel periodo luglio-settembre, mentre si parla di un leggero incremento (+2 punti) se si includono le fonti di guadagno “differite” come i videogame online.
Come doloroso viatico per la ripresa economica, EA mette sul piatto la prospettiva di licenziare 1.500 dipendenti entro il 31 marzo 2010, corrispondenti al 17 per cento della sua forza lavoro complessiva e a un numero di studi di produzione ancora tutto da quantificare e qualificare. Incerti, ancorché scontati, i tagli ai giochi in via di sviluppo che nelle precedenti edizioni hanno fatto registrare le prestazioni meno spumeggianti sul mercato.
Con 1.500 teste pensanti fatte accomodare fuori dalla porta, EA prospetta di risparmiare almeno 100 milioni di dollari per l’anno 2009. Per quanto riguarda la crescita in prospettiva, poi, la società ha investito 300 milioni di dollari – più altri 100 milioni a fronte del raggiungimento di certe prestazioni economiche – nell’acquisizione dello sviluppatore di casual gaming con elementi social Playfish .
Playfish, che sul curriculum può vantare passatempi del calibro di “Pet Society” e “Restaurant City”, è la strada scelta da EA per un approdo morbido ma – si dice – inevitabile ai guadagni diversificati della giocabilità istantanea e dell’intrattenimento a impegno zero , dei beni virtuali e delle microtransazioni che secondo il management della multinazionale rappresentano un mercato inesorabilmente destinato a continuare la sua “crescita drammatica” nel corso dei prossimi anni.
Alfonso Maruccia