Europol, cybersquadra contro il cybercrimine

Europol, cybersquadra contro il cybercrimine

Una forza speciale per perseguire e prevenire i reati online su scala globale: un esperimento deciso sull'onda dei successi conseguiti nella lotta alle botnet
Una forza speciale per perseguire e prevenire i reati online su scala globale: un esperimento deciso sull'onda dei successi conseguiti nella lotta alle botnet

Una forza speciale dedicata alla cybersicurezza è stata costituita in seno ad Europol: l’obiettivo è quello di rafforzare le capacità investigative del Vecchio Continente nei confronti dei crimini informatici.

La nuova task force, che per il momento sarà in prova per sei mesi, si chiamerà Joint Cybercrime Action Taskforce (J-CAT) e sembra aver tratto ispirazione dalla collaborazione che le forze di polizia sono riuscite a stringere attraverso l’Europol nel corso di cacce alla botnet fra cui Gameover Zeus .

La nuova forza specializzata sarà ospitata presso lo European Cybercrime Centre (EC3) dell’Europol e vede la collaborazione, oltre che degli agenti europei riuniti nella EU Cybercrime Taskforce , delle forze di polizia dell’Austria, del Canada, della Germania, della Francia, dell’Italia, dell’Olanda, della Spagna, del Regno Unito e degli Stati Uniti (attraverso l’FBI).

Come vertice è stato scelto Andy Archibald, vice dell’unità per la lotta al cybercrimine della National Crime Agency britannica: nel periodo iniziale sarà affiancato da almeno 18 agenti operativi dalle diverse agenzie che collaborano al progetto.

Troels Oerting, a capo dello European Cybercrime Centre ha ricordato che “per la prima volta nella storia della polizia mondiale viene costituita una taskforce permanente per combattere il cybercrimine”.

D’altra parte, oltre che favorire la condivisione di informazioni ed intelligence tra le diverse autorità in modo da creare un fronte comune per combattere e prevenire il cybercrime, l’obiettivo principale della J-CAT è di quelli ambiziosi: riuscire ad investigare su quei crimini che coinvolgono reti internazionali di criminali che operano online e che da sole, con i limiti dei rispettivi poteri territoriali, le singole forze di polizia non hanno né le risorse né l’autorità per combattere.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
2 set 2014
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