Eutelia, tre mesi di carcere per gli ex-dipendenti

Eutelia, tre mesi di carcere per gli ex-dipendenti

Condannati 12 lavoratori a tre mesi di reclusione o a pagare una multa di 7.600 euro per aver occupato la sede romana. Il coordinatore nazionale FIOM dichiara di voler ricorrere in appello a tale decisione
Condannati 12 lavoratori a tre mesi di reclusione o a pagare una multa di 7.600 euro per aver occupato la sede romana. Il coordinatore nazionale FIOM dichiara di voler ricorrere in appello a tale decisione

Tre mesi di carcere oppure 7.600 euro di multa . Questa la sentenza pronunciata dal tribunale di Roma per 12 dipendenti Eutelia che il 10 novembre del 2009 avevano occupato la sede capitolina della società a seguito di mesi in cui non percepivano lo stipendio e per via delle lunghe e contorte vicende giudiziarie che interessavano l’azienda. All’epoca vi fu anche un tentativo di sgombero da parte dell’allora amministratore della società, Samuele Landi, finito con qualche strattone e una telefonata alla Polizia.

A denunciare i 12 lavoratori di Agile per il presidio dell’Azienda da loro effettuato durante la fase più dura della lotta, la società venduta da Eutelia a Omega, era stato proprio Samuele Landi, che le cronache vorrebbero al momento a Dubai.

“Il procedimento era stato aperto su querela di parte attivata dalla proprietà dell’Azienda”, ha riferito il coordinatore nazionale Fiom – Cgil del gruppo Agile/Eutelia Fabrizio Potetti. “Una querela effettuata lo stesso giorno in cui l’ex amministratore delegato, Samuele Landi, tentò lo sgombero della sede di via Bona a Roma, utilizzando uomini di una società di sicurezza che si spacciarono, insieme allo stesso Landi, per appartenenti alle Forze dell’ordine”.

“Riteniamo totalmente ingiustificata tale decisione che non tiene conto, in nessun modo, della gravità della situazione allora attraversata dai lavoratori”. “Per fermare lo scellerato piano della proprietà, i lavoratori si videro costretti a presidiare l’Azienda, non solo per protestare contro il mancato pagamento dei loro stipendi per diversi mesi consecutivi, ma soprattutto per bloccare la sistematica distruzione dell’Azienda stessa intrapresa dai soggetti a cui era stata ceduta la Società; un fatto, questo, asseverato prima dai custodi giudiziari e poi dalle sentenze di condanna emesse al termine del processo per bancarotta fraudolenta”.

Il coordinatore conclude affermando di voler, per il bene dei lavoratori e certi dell’innocenza e della correttezza delle azioni compiute da questi ultimi, ricorrere in appello alla decisione presa dal Tribunale di Roma. I sindacati dei lavoratori hanno tempo 15 giorni per opporsi a tale decisione.

Punto Informatico ha contattato Eutelia per conoscere la posizione dell’azienda su questa recente sentenza, e darà conto di eventuali risposte su queste stesse pagine.

Intanto, la vicenda giudiziaria riguardante la presunta illegittima cessione di Eutelia del ramo d’azienda Agile ad Omega, dopo la decisione del Tribunale di Roma dello scorso anno che confermava in appello quanto stabilito dalla sentenza di primo grado, continua ad andare avanti.

Gli ultimi aggiornamenti risalgono a qualche settimana fa. È infatti, iniziato, presso il Tribunale di Roma, IV sezione penale, il processo a carico dei due ex manager di Eutelia. Contestato il reato di bancarotta fraudolenta con il crac di Eutelia e la cessione del ramo IT ad Agile-Omega. La vertenza, che secondo quanto stabilito dovrebbe riprendere il prossimo 23 maggio, ha visto costituirsi come parte civile circa 800 lavoratori dell’azienda.

Raffaella Gargiulo

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Pubblicato il
24 mar 2011
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