Ex dipendente di Meta nominata commissario privacy

Ex dipendente di Meta nominata commissario privacy

Una ex dipendente di Meta è stata nominata commissario del garante irlandese che dovrebbe controllare il rispetto della legge sulla privacy.
Ex dipendente di Meta nominata commissario privacy
Una ex dipendente di Meta è stata nominata commissario del garante irlandese che dovrebbe controllare il rispetto della legge sulla privacy.

La Data Protection Commission (DPC) dell’Irlanda ha nominato Niamh Sweeney come terzo commissario dell’autorità garante della privacy. C’è solo un “piccolo” particolare: Sweeney era responsabile delle politiche pubbliche di Facebook. Come ha evidenziato l’organizzazione noyb, ora Meta controlla se stessa.

La DPC non deve più fingere

La Data Protection Comnission è formata da tre membri. Niamh Sweeney lavorerà ora insieme ai commissari Des Hogan e Dale Sunderland a partire dal prossimo 13 ottobre. Sweeney era una dirigente di Milltown Partners. In precedenza ha svolto i ruoli di responsabile delle politiche pubbliche di Facebook e WhatsApp in Europa. In pratica, come sottolinea l’organizzazione noyb, era una lobbista.

Sicuramente ha le competenze per diventare un membro della DPC, ma la sua nomina è piuttosto discutibile, visto che dovrà decidere se avviare indagini e imporre sanzioni a Meta. L’avvocato Max Schrems, fondatore di noyb, ha ricordato la lentezza dell’autorità irlandese e l’incapacità di far rispettare la legge sulla privacy (solo lo 0,6% della sanzioni sono state pagate). In pratica, le Big Tech statunitensi possono operare in Europa senza essere obbligate a rispettare il GDPR.

Per anni c’è sempre stata una presunta “ragione” o “problema” per cui la DPC “purtroppo” non era in grado di far rispettare il diritto dell’UE in Irlanda. Abbiamo trascorso mesi in tribunale per queste presunte ragioni e problemi, sapendo che tutto ciò segue una strategia politica.

Ora l’autorità irlandese ha nominato come membro una lobbista che ha difeso Meta quando era coinvolta nello scandalo Cambridge Analytica e durante i procedimenti che hanno portato alla multa di 390 milioni di euro per aver usato i dati degli utenti senza consenso e alla multa di 1,2 miliardi di euro per aver trasferito illegalmente i dati degli utenti negli Stati Uniti. L’azienda californiana ha presentato appello, quindi Niamh Sweeney passerà dalla difesa di Meta alla gestione dei casi per conto dell’autorità.

Secondo l’organizzazione noyb, l’unico vantaggio di questa situazione è che il governo irlandese ha finalmente gettato la maschera perché ora non può negare di essere troppo vicino alle Big Tech statunitensi. L’avvocato Scherms ha usato parole piuttosto forti per commentare la nomina dell’ex dipendente di Meta:

Ora abbiamo una lobbista di una Big Tech statunitense che controlla la Big Tech statunitense per conto dell’Europa. Per 20 anni, l’Irlanda non ha effettivamente applicato il diritto dell’UE, ma almeno ha avuto abbastanza vergogna da indebolirne segretamente l’applicazione. Stiamo vivendo un’epoca in cui accontentare i colossi tecnologici americani dietro le quinte non è più sufficiente. Gli Stati Uniti pretendono che i paesi europei si inchinino pubblicamente di fronte alle Big Tech. Baciare il xxxx agli Stati Uniti dietro le quinte sembra non bastare più. Ora l’Irlanda sta ufficialmente baciando il xxxx alle Big Tech statunitensi sulla scena mondiale. Almeno questo porta un po’ di onestà nella situazione a cui abbiamo assistito negli ultimi 15 anni.

Fonte: noyb
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Pubblicato il
18 set 2025
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