Milano – Non è bastata la pioggia a fermare il foltissimo gruppo di persone, tra dipendenti Matrix e simpatizzanti, che ieri ha messo in atto quello che è stato definito a ragione “il primo sciopero della net-economy”.
Già, perché ieri a Milano per alcune ore non s’è parlato d’altro, quando i lavoratori di una delle aziende che più erano riuscite a farsi largo negli anni ruggenti della cosiddetta “new economy” sono sfilati in massa presentandosi a largo La Foppa, dove ha sede Matrix, avvolti in cerate e coperti dagli ombrelli. Molti ombrelli. Lo sciopero si è svolto con striscioni, volantini, slogan e fischietti: tutto l’armamentario che tradizionalmente viene utilizzato in uno sciopero. Il tutto rafforzato anche da un “appoggio romano”: una manifestazione che si è svolta in via Cristoforo Colombo sotto gli uffici di VirgilioTIN.
A risaltare in largo La Foppa sono state le tute arancioni, un colore “preso a prestito” dal colore dominante del sito di Virgilio, e che dà anche il nome alla protesta, lanciata con lo slogan: “Tute Arancioni, il bello di essere mandati a casa” (vedi anche il sito delle Tute Arancioni ). Non a caso anche la manifestazione romana è stata dominata da uno striscione arancione…
E gli scioperanti, che come si ricorderà accusano Matrix di una pessima gestione manageriale e rifiutano la “metodologia” dei licenziamenti, hanno ieri incassato una importante attenzione da parte dei media e adesioni di dipendenti di altre realtà della net-economy italiana.
Tra questi anche i dipendenti di Lycos che hanno rilasciato un comunicato stampa di appoggio all’evento. “Riteniamo doverosa, oltre che giusta – hanno scritto i dipendenti Lycos – la protesta dei lavoratori di Virgilio-Matrix a fronte di una visione ormai comune alla maggior parte delle dot.com nei confronti del lavoro, non più risorsa sulla quale puntare, ma costo da tagliare sulla base di ragioni spesso pretestuose. È inoltre, a nostro parere, da condannare fermamente il ricorso da parte delle aziende alle dimissioni “consigliate”, che riteniamo una pratica lesiva della dignità dei lavoratori, evidentemente finalizzata ad eludere l’intervento delle loro organizzazioni di tutela.”
Secondo i dipendenti Lycos quella di Virgilio è una situazione emblematica di un momento “esplosivo”, nel quale “l’Eldorado della new economy mostra tutti i suoi punti di debolezza destinati ad essere scontati per intero dai lavoratori di un settore che va urgentemente regolamentato”. Il comunicato si chiude con un rinnovato appoggio allo sciopero e con la rivendicazione del “diritto alla mobilità per i lavoratori della new economy, auspicando l’apertura di un tavolo nazionale di discussione sul settore.”