FaceBit: il sensore che rende smart le mascherine

FaceBit: il sensore che rende smart le mascherine

I ricercatori della Northwest University Illinois hanno creato FaceBit, un sensore biometrico che rende smart le mascherine N95, FFP2 o KN95.
FaceBit: il sensore che rende smart le mascherine
I ricercatori della Northwest University Illinois hanno creato FaceBit, un sensore biometrico che rende smart le mascherine N95, FFP2 o KN95.

I ricercatori della Northwest University dell’Illinois sono riusciti a creare la prima mascherina smart al mondo, o per meglio dire FaceBit, il primo sensore biometrico in grado di rendere tale una N95, equivalente della nostrana FFP2 o di una KN95 cinese.

FaceBit: il sensore per mascherine che monitora diversi valori clinici

FaceBit è capace di monitorare i micromovimenti del volto tenendo sotto controllo diversi valori clinici, come la pressione sanguigna e il numero dei battiti cardiaci al minuto. Inoltre può misurare la resistenza della mascherina, andando ad esempio a verificare se è aderente al volto di chi la indossa oppure se ci sono dei buchi o delle perdite, rendendo di conseguenza più sicuro il tempo trascorso ad usarla.

Altra cosa particolarmente interessante è il fatto che le misurazioni dei dati biometrici consentono a FaceBit di prevedere i livelli di stress e di consigliare dei momento di riposo durante il giorno. Il tutto avviene mediante lo smartphone grazie al Bluetooth dov’è installata l’app compaion.

Per poter usare il sensore occorre sovrapporlo alla mascherina tramite un sistema di magneti, per cui può essere staccato con facilità da un dispositivo medico e spostato su un altro ogni volta risulti necessario sostituire la mascherina usata.

Per quel che concerne la durata della batteria, non c’è assolutamente da preoccuparsi: quella di cui è dotato FaceBit è piccola, ma sufficientemente potente da garantisce una durata fino a 11 giorni. Ad ogni modo, si possono arrivare a coprire le due settimane grazie ad altre soluzioni che consentono di incamerare l’energia disponibile: il sensore è infatti altresì capace di ricavare energia dal sole, dal respiro di chi lo indossa e dai movimenti.

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Pubblicato il
17 gen 2022
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