Facebook: fake news, Russia e COVID-19

Facebook: fake news, Russia e COVID-19

Facebook ha annunciato nuove misure contro la disinformazione e svelato che la Russia è stato il maggior produttore di fake news tra il 2017 e il 2020.
Facebook: fake news, Russia e COVID-19
Facebook ha annunciato nuove misure contro la disinformazione e svelato che la Russia è stato il maggior produttore di fake news tra il 2017 e il 2020.

Facebook continua nella sua lotta contro le fake news, annunciando tre novità che permettono agli utenti di essere informati sulla qualità delle notizie condivise. L’azienda di Menlo Park ha inoltre pubblicato un report che indica nella Russia il maggiore produttore di disinformazione. Facebook ha infine comunicato che non rimuoverà più i post sulle origini del virus COVID-19.

Fake news: penalità per gli account

La prima novità riguarda le Pagine. Quando l’utente decide di seguire una Pagina che ha ripetutamente condiviso notizie false verrà mostrato un pop up informativo, all’interno del quale c’è un link che porta ad un secondo pop up con maggiori dettagli, tra cui il messaggio “Fact-checker indipendenti hanno detto che alcuni post condivisi da questa Pagina includevano false informazioni“. A questo punto l’utente può decidere se seguire o meno la Pagina.

Facebook Avviso Pagina

Dal 2016 ad oggi Facebook ha attuato diverse misure contro Pagine, Gruppi e account Instagram per ridurre la disinformazione. Queste azioni sono state ora estese ai singoli account Facebook. Verrà infatti ridotta la visibilità dei post nel News Feed per gli account che hanno ripetutamente condiviso contenuti falsi.

L’azienda di Menlo Park ha infine aggiornato le notifiche per rendere più chiare le conseguenze della condivisione di un post con fake news. Oltre all’articolo di debunking c’è un avviso che suggerisce di non condividere il post. Se ciò accade il post verrà spostato nella parte inferiore del News Feed per renderlo meno visibile.

Facebook ha inoltre pubblicato un report sulle campagne di disinformazione scoperte tra il 2017 e il 2020. Dal documento emerge che la Russia è stato il maggior produttore mondiale di fake news. Nella top 5 ci sono anche Iran, Myanmar, Stati Uniti e Ucraina.

Un portavoce ha infine comunicato che, alla luce delle indagini in corso sulle origini del COVID-19 e in consultazione con gli esperti di salute pubblica, non verranno più cancellati i post che affermano la creazione del virus da parte dell’uomo. Il Presidente Biden ha chiesto di indagare su due possibili scenari: trasmissione del virus in seguito al contatto con animali infetti o incidente di laboratorio.

Fonte: Facebook
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Pubblicato il 27 mag 2021
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