Facebook, la privacy trasparente

Facebook, la privacy trasparente

Nuove policy, almeno nella forma: per spiegare agli utenti come vengono utilizzati i loro dati e come impedirlo. Un passo avanti per qualcuno, uno specchietto per le allodole per altri
Nuove policy, almeno nella forma: per spiegare agli utenti come vengono utilizzati i loro dati e come impedirlo. Un passo avanti per qualcuno, uno specchietto per le allodole per altri

Facebook ha preparato una nuova bozza per la sua policy in materia di privacy.

Ancora non è prevista , per esempio, l’opzione per permettere all’utente di impedire di essere taggato nelle foto, ma d’altronde non vi sono modifiche sostanziali agli strumenti previsti a tutela della privacy degli utenti. Più che altro, il social network sembra voler intraprendere la strada della trasparenza, come è evidente già dal linguaggio utilizzato, più informale rispetto al legalese delle attuali policy, e dalla formula interattiva con cui sono visualizzate.

Si tratta ancora di una bozza , ma in essa il social network spiega innanzitutto tutti i metodo che utilizza per raccogliere informazioni su ogni utente (dai dati inseriti all’iscrizione, alla rete di contatti, alle interazioni con l’advertising). Spiega poi come impedire che app o social game continuino a raccogliere informazioni.

Soprattutto si fa chiarezza sul rapporto tra i dati che gli utenti gli hanno affidato e l’advertising: spiega che la pubblicità personalizzata può essere effettuata in base a localizzazione, età e interessi, e arriva a mostrare lo strumento utilizzato dagli inserzionisti, invitando a provarlo . La parte più interessante è la stima che in tempo reale il social network offre del numero di utenti potenziali in base ai dati inseriti per definire il target.

In questo modo Facebook intende anche anticipare le critiche nei suoi confronti che potrebbero scaturire dal dibattito sulla proposta di riforma della gestione della privacy online avanzata dal Dipartimento del Commercio.
Il social network, d’altronde, è sicuramente tra i principali soggetti sotto la lente d’ingrandimento degli organi federali coinvolti, FTC in primis, e proprio questa ne aveva già criticato l’oscurità del linguaggio delle policy.

Per chiarire tutti i possibili dubbi delle autorità, tuttavia, notano gruppi di interessi per i diritti civili come American Civil Liberties Union of Northern California , Facebook dovrebbe approntare modifiche non solo formali ma anche sostanziali, per fare in modo che i suoi strumenti a tutela della privacy siano effettivamente efficaci.

È lo stesso social network, nel post che evidenzia queste prime modifiche, a sottolineare di essere al lavoro per mostrare altre novità in materia, con “attese innovazioni nei prossimi mesi”.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
28 feb 2011
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