Relativity Space ha realizzato il razzo Terran 1 con una tecnica piuttosto comune in altri settori. È stata infatti utilizzata la stampa in 3D per i due stadi del razzo e per i motori. Ciò potrebbe velocizzare la costruzione e ridurre i costi produttivi. Purtroppo il primo lancio di test è fallito dopo due tentativi.
Terran 1: primo razzo stampato in 3D
Il razzo Terran 1 è attualmente sulla base di lancio di Cape Canaveral. Il primo tentativo, previsto per l’8 marzo, è fallito perché il propellente caricato nel secondo stadio non aveva la giusta temperatura.
Anche il secondo tentativo dell’11 marzo è stato annullato per vari motivi: eccessiva velocità del vento, ingresso di una barca nel range di sicurezza, problema nel sistema automatico di separazione degli stadi (quando mancavano 0,5 secondi al lancio) e infine pressione bassa del propellente nel secondo stadio. La startup statunitense non ha ancora comunicato la finestra di lancio per il terzo tentativo.
Il razzo Terran 1 è realizzato per l’85% con stampa 3D (l’obiettivo è raggiungere il 90%), inclusi i 9 motori Aeon del primo stadio e il motore Aeon Vac del secondo stadio. Il processo produttivo ha richiesto solo 60 giorni. Il costo complessivo della missione GLHF (Good Luck Have Fun) è circa 12 milioni di dollari.
Il razzo è alto circa 33,5 metri, ha una massa di 9.280 Kg e può trasportare un carico di 1.250 Kg fino ad un’altitudine di 500 Km. Il propellente è una combinazione di ossigeno liquido e gas naturale liquido (metano). Terran 1 è “usa e getta”. Se la missione avrà successo è previsto l’uso del Terran R, un modello completamente riutilizzabile (primo stadio, secondo stadio, fairing e motori) che può trasportare fino a 20.000 Kg in orbita terrestre bassa. Il primo lancio dovrebbe avvenire nel 2024.