Milano – FastWeb non ha dubbi sulla riuscita della sua impresa: convincere le aziende dell’area milanese a sfruttare una tecnologia che consentirebbe ai dati di viaggiare ad una velocità 200 volte superiore a quella concessa dai servizi ADSL .
Attraverso la rete di Metroweb , altra società del gruppo eBiscom , l’azienda conta di offrire alle imprese un servizio che comprende non solo il collegamento a web ma una serie di supporti per la conferenza vocale e video, per il trasporto di dati riservati e via dicendo.
Entro la fine di quest’anno, Fastweb conta di proporre gli stessi servizi anche alle famiglie, sebbene l’area coperta è necessariamente limitata dalla posa dei cavi che dovranno sostenere questo genere di comunicazioni. Il costo mensile per le aziende non dovrebbe superare le 60mila lire al mese per una connessione permanente.
Il grande limite del servizio è legato al fatto che i dati potranno circolare a quella velocità e a quel costo solo all’interno delle centinaia di chilometri di rete FastWeb. Al di fuori, infatti, sono destinati a scontrarsi con infrastrutture di rete non velocissime. Non solo, sono previsti costi per le telecomunicazioni “al di fuori della rete FastWeb” ma solo per la parte relativa alla terminazione.
Entro il 2009 Metroweb conta di portare la rete a quota 4mila chilometri in tutta la Lombardia.
Intanto TIN , che ha iniziato ad offrire i primi contatti per gli utenti interessati a fruire della connettività ADSL nelle zone coperte dal suo servizio, ha fatto sapere che nel primo giorno di offerta sono già stati firmati i primi 100 abbonamenti.
TIN ha affermato che questo numero di abbonati in così poco tempo sembra segnalare la grande attesa degli utenti italiani per questo servizio.
Come si ricorderà, a TIN l’Authority aveva chiesto di non partire con le proprie offerte per almeno tre settimane, ma l’azienda controllata da Telecom Italia aveva deciso di partire ugualmente, peraltro scatenando le proteste degli altri operatori interessati ad offrire ADSL ai propri clienti. Gli altri fornitori, infatti, ritengono che TIN goda di un vantaggio strategico che danneggia loro e le possibilità di competizione.