Web – Nelle ore del caso Napster, nelle ore in cui EMI stringe un accordo con Mp3.com per la distribuzione online di musica, Sony annuncia che la propria visione del futuro della cinematografia online è di chiara derivazione napsterica.
Sony Pictures ha infatti confermato l’avvio di una sperimentazione per la distribuzione di film via internet, distribuzione che potrebbe aumentare enormemente il suo mercato e garantire la riscossione dei diritti sui singoli prodotti. Afferma il chairman di Sony Pictures, Howard Stringer: “Crediamo che l’industria del cinema non possa attendere, come quella della musica, fino a quando Napster o qualche sistema equivalente inizino a rubare i nostri film”.
Al momento, non si sa molto se non che Sony ha ripreso a lavorare con la californiana Image Works per lo sviluppo di un software che consente di vendere film rendendo difficile la copiatura illegale di quanto scaricato dall’utente. Su questo fronte Stringer ha affermato: “Siamo certi di essere più avanti di tutti nello sviluppo di un software per il downloading. Ne stiamo parlando anche con altri produttori”.
Stringer si è anche detto fiducioso che i film verranno percepiti in modo diverso dalle produzioni musicali, un dato che consentirà di vincere la battaglia antipirateria: “Credo che le imprese cinematografiche batteranno i pirati. Sono imprese che si muovono più rapidamente dei pirati”.
Intanto la MPAA , l’associazione dei produttori cinematografici a cui aderisce anche Sony, procede nella sua azione giudiziaria intentata contro Scour.net, sistema ritenuto colpevole di aver concesso il downloading di lungometraggi via internet.