Firefox OS, Mozilla apre i preordini per Flame

Firefox OS, Mozilla apre i preordini per Flame

La Foundation ha un nuovo smartphone ammiraglia. È un prodotto di fascia media, ma superiore a qualsiasi altra cosa vista fino a questo punto
La Foundation ha un nuovo smartphone ammiraglia. È un prodotto di fascia media, ma superiore a qualsiasi altra cosa vista fino a questo punto

Mozilla prova a tamponare un’importante “debolezza” nel progetto Firefox OS con Flame, terminale con specifiche di medio livello che dovrebbe rappresentare il punto di riferimento per tutti gli sviluppatori interessati a creare “app” per il nuovo ecosistema mobile pienamente FOSS ( Free Open Source Software ).

Lo smartphone Flame costa 128 euro (spese di spedizioni incluse) e può essere già ordinato su Everybuying.com , mentre l’avvio della commercializzazione in tutto il mondo (Giappone escluso, almeno per il momento) è previsto a partire dal prossimo 30 giugno 2014.

Prodotto dall’azienda cinese T2Mobile, Flame è un terminale dotato di SoC dual-core Qualcomm Spandragon (MSM8210) con clock a 1,2GHz, schermo da 4,5″ (854×480 pixel), 8 gigabyte di storage (espandibile via microSD), 1 gigabyte di memoria RAM, connettività 2G/3G, GPS, NFC, supporto per doppia SIM, fotocamere da 5 megapixel (retro) e 2 megapixel (fronte). La batteria è da 1.800mAh, le misure del terminale sono contenute (di certo non è un phablet) ma non da primato: 132x68x10 millimetri. La versione di Firefox OS installata è la recente 1.3.

Si tratta di specifiche superiori alla norma dei terminali Firefox OS già commercializzati, un modo per lasciare ai programmatori di “app” HTML ampio spazio di sperimentazione al punto da poter configurare il quantitativo di RAM “vista” sul sistema (dai 256 megabyte in su) per verificare come si comporta il codice. Il prezzo è senz’altro ben diverso dal promesso terminale da 25 dollari di cui ha parlato la Foundation, ma Flame va visto come uno strumento destinato agli addetti ai lavori per consentire di sperimentare sulla piattaforma e renderla più popolare grazie al fiorire di nuovi servizi.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
29 mag 2014
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