Nel mondo IT Foxconn è diventata sinonimo dei mali della delocalizzazione e in particolare delle condizioni lavorative cui i dipendenti sono sottoposti . E delle presunte responsabilità oggettive delle aziende straniere che ad essa si rivolgono: perché in paesi come la Cina la normativa in materia di tutela dei lavoratori non è particolarmente sviluppata, così come i sindacati che solo recentemente stanno per essere riconosciuti dal Governo.
Ma anche qui, a quanto pare tirando troppo la corda si possono scatenare problemi: dopo i suicidi che hanno attirato l’attenzione internazionale sulla fabbrica, secondo alcune fonti gli impiegati di Foxconn starebbero protestando contro la decisione del management di spostare la produzione in altre zone della Cina (se non in Bangladesh e Vietnam nel caso in cui Pechino approvi un salario minimo), nonché cercando di ottenere un aumento di stipendio (teoricamente già promessi dalla dirigenza) e condizioni di lavoro migliori: sei o settemila lavoratori avrebbero riempito la strada davanti ai cancelli della fabbrica, con il produttore di componenti elettronici che ha subito minacciato licenziamenti.
Oltre alle problematiche interne e alle voci che volevano una talpa coinvolta nel caso del diciassettenne in grado di fornire i case bianchi per iPhone 4, Foxconn dovrà presto vedersela anche con concorrenti internazionali: il miliardario Eike Batista sembrerebbe interessato a convincere Apple a produrre in Brasile abbandonando l’Asia, trovando posto nel suo nuovo centro di produzione a Porto do Açu
Claudio Tamburrino
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C'è il problema urgente...
C'è il problema urgente della Carfagna!!!Non abbiamo tempo per queste sciocchezze dell'internet, di gugle e dei siti dei pedofili....AMENRe: C'è il problema urgente...
la fila è lunga, ci sono Palazzinari, Strozzini, Videotechini, Varechinari, Gossippari....mica possiamo dare priorità a questo internet che ci rompe solo i c....monnalisa monamourFurbacchioni
Egr. Mantellini,non penso che i falsi tecnologhi siano sinceri quando affermano che di 100MB non sapremmo che farcene, credo semmai che si tenda a nascondere che, con una banda del genere, sulla rete si potrebbero veicolare molti contenuti "scomodi" e in alta qualità.Il futuro televisivo non è certo nel DT imposto e appaltato, semmai vedo molto più promettente la tecnologia DLNA che già oggi permette di avere tv connesse alla rete.Tecnologia sponsorizzata da colossi cui l'Italia dovrà aprire per forza.Che interesse avrebbe quindi la politica di favorire l'ingresso di competitors in grado di rompere le scatole e senza nemmeno dover pagare i costi di diffusione? Direi nessuno, a meno che si creda alla panzana del pluralismo informativo, tanto sbandierato per prender voti ma in realtà osteggiato o comunque non finanziato.Ecco perchè IMHO digital divide e banda larghissima non sono una priorità qui, mentre nel mondo sta sempre più passando l'idea che sia un diritto del cittadino come l'acqua o l'elettricità.Cordiali salutiRenzo CRe: Furbacchioni
Io penso che l'evoluzione e l'implementazione delle tecnologie sia da riconsiderare nel contesto territoriale dell' Italia. Il digitale terrestre ha ridotto (e non poteva essere diversamente) l'acXXXXX al servizio pubblico... mentre negli agglomerati urbani non ci sono, o meglio, ci sono meno problemi a ricevere il segnale in modo corretto, quando ci spostiamo in periferia o nelle aree montane, la TV diventa un'utopia. Ma comunque i benpensanti hanno trovata la soluzione: chi non può accedere alla DT può ovviare all'irraggiamento satellitare... che per altro è anche di qualità migliore. Ma allora mi chiedo, visto che la tecnologie DVBs esite, è consolidata e ridurrebbe anche un po' l'inquinamento elettromagnetico (o perlomeno consentirebbe l'uso delle frequenza adesso impegnate per la DT ad altri scopi) perchè abbiamo dovuto impegolarci nel DT? Qualcuno dice: perchè non era necessario modificare l'antenna o l'impianto esistente... Niente di più falso! Alzi la mano chi non ha dovuto far per lo meno verificare l'impianto antenna (che avesse più di 7/8 anni di vita).Scusate questo escursus, ma il paragone purtroppo lo vedo calzarsi sulla NGN. il digital divide è uno zoccolo difficilmente riducibile soprattutto per effetto della polverizzazione urbana dell' Italia. Chi investirebbe per cablare aree distanti dalle città principali? Visto che almeno 2/3 della popolazione sono fuori dalle grandi città, come pensate che sia perseguibile una strada del genere (intendo DLNA, forse con tecnologia WIMAX??? Ritengo che sia più ragionevole mantenere separati i due contesti, perlomeno se si vuole ottenere margine di guadagno con investimenti più ridotti si deve pensare al completamento del cablaggio territoriale ad un livello decente, magari recuperando marginalità nello spegnimento o riconversione delle migliaia di ponti radio sparsi per il territorio (spostando tutto in DVBS). Così facendo si manterrebbe un uso ed una conseguente fruibilità della rete molto più ragionevole e soprattutto "quasi" per tutti.Scusate se ho detto qualche castroneria, ma dal basso della mia ignoranza io la vedo così.DavideMa quando mai....aiuti di stato....
"Quello che è certo è che, se c'è un intervento di sostegno sociale che lo Stato dovrebbe assumersi oggi nei confronti della tecnologia, questo riguarda le aree non raggiunte dalla ADSL: non perché si tratti di un tema economicamente rilevante, ma perché il diritto di acXXXXX dei cittadini verso il bene comune dovrebbe essere garantito a tutti costi quel che costi."non sono assolutamente d'accordo ( sopratutto sul costi quel che costi) i soldi pubblici devono essere investiti per opere pubbliche e non DATI a privati che li spendono non per fare la rete ma per le fanciulle discinte che "XXXXXno alla grande" tra uno spot ed un altro...; tempo la lo stato italiano o chi per esso ha deciso di uscire dalla gestione diretta delle telecomunicazioni private, ora o si decide di tornare indietro ( con tutto quello che deve derivare) o sono i privati che tramite l'abbonamento che ancora paghiamo devono investire in quelle aree disagiate. Il costo dell'abbonamento dele bollette di telecom italia basta ed avanza per mettere tutto il paese 10 volte sotto fibra....BASTA AIUTI DI STATO ... ai privati ...Picchiatell oRe: Ma quando mai....aiuti di stato....
esatto quindi fanXXXX 1000 volte alla fiat ...nome e cognome 2.0Re: Ma quando mai....aiuti di stato....
preferisci una pubblica pubblica, con tutta la burocrazia che segue o una -peggio- pubblica in mano a privati?Jacopo MonegatoRe: Ma quando mai....aiuti di stato....
Le infrastrutture non devono essere dei privati... casomai la loro gestione.Se è privata viene implementata solo se c'è ritorno economico...grazie mille Mortadella!!!abacabRe: Ma quando mai....aiuti di stato....
- Scritto da: Jacopo Monegato> preferisci una pubblica pubblica, con tutta la> burocrazia che segue o una -peggio- pubblica in> mano a> privati?sono due ipotesi che non sono in essere...veramente non so dove voglia arrivare l'articolista...allo stato attuale la " rete " che piu' o meno e' quella della ex "stato sip" e' in mano privata...che sono loro che devono investire con i propri soldi per farla aumentare non lo stato che "ad ogni costo" deve dare la possibilità di acXXXXX ai singoli...ho solo puntualizzato che con i soldi che ancora paghiamo di abbonamento ( chi ha una linea fissa) e con i soldi che vengono investiti in pubblicità con donnine "XXXXXnti" se ne fanno di connessioni e di nuove tratte...Picchiatell oRe: Ma quando mai....aiuti di stato....
Grazie per averci fatto capire quanto siamo limitati culturalmente e intellettualmente in questo Paese.A cantarcela sempre tra di noi va a finire che pensiamo che siano tutti al nostro livello, grazie per averci ricordato la realtà...FunzLeggendo un vecchio MC del 1991
Ieri per caso stavo leggendo il numero di dicembre del 1991 di mc microcomputer, se i termini SIP,Itapac,modem, tariffe e tasse fossero stati convertiti con i termini attuali (Telecom,internet,adsl ecc ecc) la sostanza era la stessa di oggi , mancanza investimenti, acessi lenti aggiornamenti tecnologici , visione strategica....ecc.eccGiuliaPrezzi
Non è che siano così bassi... con l'operatore "unico" il minimo è 36euro/mese e con gli alternativi 30... ovviamente escluse promozioni per i nuovi clienti... una 2M di base a 10 euro non sarebbe male come offerta...abacabRe: Prezzi
- Scritto da: abacab> Non è che siano così bassi... con l'operatore> "unico" il minimo è 36euro/mese e con gli> alternativi 30... ovviamente escluse promozioni> per i nuovi clienti... una 2M di base a 10 euro> non sarebbe male come> offerta...hai ragione difatti la linea fissa resiste per i privati SOLO grazie alla rete, taciamo il fatto che 2mb o 20mb sono solo sulla carta e molti di noi navigano a velocità di modem di 10 anni fa, difatto c'era una rete fisica sip gia' bell'e pronta ed e' stata "riconvertita" con un minimo di investimenti quindi un 10 euro al mese sarebbero possibili....Picchiatell oRe: Prezzi
infatti... differenziare l'offerta economica non sarebbe male... per andare su facebook e vedere la mail una 2M efficente basta e avanza. Io ho preso casa da poco e per ora mi accontento di una umts vodafone aziendale...anche se fa schifo...ma a fine mese anche 30 euro contano...abacabRe: Prezzi
- Scritto da: abacab> infatti... differenziare l'offerta economica non> sarebbe male... per andare su facebook e vedere> la mail una 2M efficente basta e avanza. Io ho> preso casa da poco e per ora mi accontento di una> umts vodafone aziendale...anche se fa schifo...ma> a fine mese anche 30 euro> contano...ok pero' con riferimento all'articolo ( alktro argomento non trattato) se parliamo esclusivamente di fisso io avrei specificato di aprire solo abbonamenti flat o al limite a "scalare"....nel 2010 e' inamessibile che esistano nel "fisso" abbonamenti a consumo...Picchiatell oGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiClaudio Tamburrino 22 11 2010
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