Attraverso un comunicato ufficiale, il Garante Privacy ha reso noto di aver trasmesso un esposto alla Procura della Repubblica di Roma
. Il motivo? Chiedere di valutare l’avvio delle indagini necessarie ad accertare quanto riportato da alcuni organi di stampa, secondo cui il primo novembre 2025, persone non identificate avrebbero avuto accesso, o tentato di accedere, senza autorizzazione ai locali dell’Autorità
. Andiamo con ordine, per capire a cosa fa riferimento la denuncia.
La denuncia del Garante Privacy
La fonte non citata in modo diretto è Report, che in un post su Facebook del 29 novembre ha reso noto quanto segue.
A noi risulta che il primo novembre, il giorno di Ognissanti, i membri del Collegio siano entrati all’interno dell’Autorità accompagnati da altre persone.
Lì sarebbero rimasti alcune ore o fino al giorno successivo, a seconda della versione. Si parla poi di un tentativo di intrusione nei sistemi informatici e della possibile sottrazione di dati e documenti. Per far luce su quanto accaduto, ora il Garante ha deciso di rivolgersi alla Procura.
L’obiettivo dell’intrusione sarebbe stato (utilizzare il condizionale è d’obbligo) accertare l’identità della talpa che ha trafugato documenti riservati, fornendoli alla stampa e contribuendo a far emergere il caso.
Ricordiamo che nelle ultime settimane abbiamo assistito tra le altre cose alle dimissioni di Angelo Fanizza, ex Segretario Generale, sostituito da Luigi Montuori con una nomina pressoché immediata.
A fornire una ricostruzione dei fatti dall’interno è stato Guido Scorza, uno dei quattro membri del Collegio (insieme a Pasquale Stanzione, Ginevra Cerrina Feroni e Agostin Ghiglia), con un lungo intervento in cui respinge ogni responsabilità personale e la richiesta di dimissioni. In un passaggio ha fatto riferimento a frequenti fughe di informazioni
, fenomeno di cui era stato messo al corrente proprio l’ex Segretario Generale, senza che fossero però fornite indicazioni in merito a come gestire il problema.