Garanti della Privacy: risultati del primo G7

Garanti della Privacy: risultati del primo G7

Durante il meeting virtuale della scorsa settimana, i sette Garanti della Privacy hanno discusso dei problemi correlati alle nuove tecnologie digitali.
Garanti della Privacy: risultati del primo G7
Durante il meeting virtuale della scorsa settimana, i sette Garanti della Privacy hanno discusso dei problemi correlati alle nuove tecnologie digitali.

La scorsa settimana si è svolto il primo G7 dei Garanti della Privacy con la presidenza di Elizabeth Denham dell’ICO (Information Commissioner’s Office) del Regno Unito. L’autorità italiana, rappresentata dalla Vice Presidente Ginevra Cerrina Feroni, ha introdotto due importanti questioni relative alla transizione digitale e all’intelligenza artificiale. L’Italia ospiterà il G7 del 2024.

Gli argomenti discussi durante il meeting virtuale

Lo sviluppo tecnologico in diversi settori porterà ad aumento esponenziale dei dati generati, raccolti e usati. Le sette autorità di altrettanti paesi (Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Canada, Stati Uniti e Giappone) che occorra una stretta e continua collaborazione per prevenire l’errato trattamento delle informazioni personali, individuando le aree in cui sarà necessario intervenire per trovare adeguate soluzioni.

La collaborazione tra i Garanti è fondamentale per sviluppare un approccio comune alle sfide future, in modo da studiare soluzioni a beneficio della privacy e della concorrenza nel mercato digitale. Uno degli argomenti trattati sono i cookie. È chiaro che l’attuale sistema con banner e pop-up non funziona. Gli utenti cliccano su “Accetto” senza leggere come verranno usati i loro dati. Le autorità hanno inoltre evidenziato il problema dei cookie wall.

Il Garante italiano ha introdotto e illustrato due importanti questioni, inserite nel documento finale. La prima riguarda la centralità del ruolo delle autorità nella “definizione di principi e criteri fondamentali per la transizione digitale“. La seconda invece è relativa alle applicazioni dell’intelligenza artificiale che richiedono una valorizzazione delle competenze delle autorità. Su questo campo è intervenuta di recente anche la Commissione europea.

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Pubblicato il
13 set 2021
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