Genitori chiedono a ChatGPT come crescere i figli... che brutta idea

Genitori chiedono a ChatGPT come crescere i figli... che brutta idea

Sempre più genitori si rivolgono a ChatGPT per chiedere consigli su educazione e salute dei figli. Una deriva preoccupante, secondo gli esperti.
Genitori chiedono a ChatGPT come crescere i figli... che brutta idea
Sempre più genitori si rivolgono a ChatGPT per chiedere consigli su educazione e salute dei figli. Una deriva preoccupante, secondo gli esperti.

Affidare i propri figli a un chatbot AI sembra pazzesco, eppure sempre più genitori si rivolgono a ChatGPT per ricevere consigli sull’educazione dei figli, e non solo. E i risultati di questo esperimento incontrollato sono del tutto imprevedibili, nel migliore dei casi.

Genitori usano ChatGPT per crescere i figli: i rischi nascosti

I genitori chiedono a ChatGPT come gestire i problemi comportamentali o consigli medici quando i loro figli sono malati, secondo quanto riportato da USA Today. Il che coincide con uno studio del 2024, secondo il quale i genitori si fidano di ChatGPT più che dei veri professionisti della salute e ritengono affidabili le informazioni generate dal chatbot. Del resto, perché rivolgersi a un pediatra quando è possibile descrivere i sintomi a ChatGPT e ricevere una risposta in pochi secondi?…

Ma i genitori utilizzano ChatGPT anche per intrattenere i bambini, chiedendo al bot di leggere loro storie della buonanotte o di parlare con loro per ore. Una specie di babysitter virtuale che non si stanca mai.

ChatGPT è un adulatore e soffre di allucinazioni

Scaricare le responsabilità genitoriali sull’intelligenza artificiale è pericoloso perché uno dei difetti principali di ChatGPT, la sua tendenza a compiacere e assecondare, può amplificare le illusioni e provocare la perdita di contatto con la realtà. Un fenomeno già collegato a diversi suicidi, anche tra adolescenti.

ChatGPT dice quello che si vuole sentire, non necessariamente quello che si deve sapere. E quando un chatbot rafforza convinzioni sbagliate invece di metterle in discussione, le conseguenze possono essere tragiche. Senza considerare che ChatGPT, come tutti i chatbot AI, può inventare fatti di sana pianta con una tale convinzione, che è difficile non dargli credito.

I consigli degli esperti

Un pediatra ha dichiarato a USA Today che se i genitori vogliono continuare a utilizzare ChatGPT, nonostante tutti i suoi noti aspetti negativi, devono prestare la dovuta attenzione alle informazioni generate dal bot e utilizzarlo con spirito critico, data la sua propensione all’adulazione e alle risposte inventate. Inoltre, consigliano di consultare gli esperti piuttosto che limitarsi a inserire i dati in un chatbot.

Un altro aspetto di cui i genitori dovrebbero essere consapevoli è la privacy. Gli esperti avvertono che non dovrebbero inserire informazioni sensibili e personali sui propri figli e sui loro problemi di salute. Fornire informazioni riservate a un’azienda tecnologica è di per sé problematico, e i malintenzionati potrebbero anche hackerare i dati personali. Ogni volta che si confidano sintomi, comportamenti o problemi dei propri figli a ChatGPT, si sta consegnando quei dati a OpenAI. E una volta che quei dati sono lì fuori, non si possono più controllare.

In sostanza, i genitori dovrebbero procedere con cautela quando utilizzano il bot e prendere con le pinze qualsiasi informazione fornita. O meglio ancora, potrebbero provare a fare quello che hanno fatto i genitori per secoli: parlare con altri esseri umani, leggere libri scritti da esperti, consultare medici veri. Metodi vecchi e noiosi, certo, ma almeno non rischiano di rafforzare le proprie illusioni o di far credere che il bambino abbia una malattia rara quando in realtà ha solo il raffreddore.

Fonte: Futurism
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Pubblicato il
17 nov 2025
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