Web – Dungeons & Dragons, quel meraviglioso gioco di ruolo fantasy che spopolò soprattutto agli inizi degli anni ’80 e che ancor oggi con tutte le sue derivazioni è uno dei più conosciuti al mondo, potrebbe trovare una nuova giovinezza grazie all’open source.
Wizards of the Coast , società notissima per il gioco di carte “Magic: The Gathering”, ha infatti rilevato i diritti di D&D dalla TSR nel 1997, anno in cui D&D purtroppo non vendeva più così bene, nonostante i giochi ed i libri basati sulle sue storie di “cappa e spada” siano ancor oggi popolarissimi fra gli adolescenti.
E così quelli della Wizards si sono detti: “perché non applicare la filosofia open source alle regole base del D&D?”. Così facendo, le regole che costituiscono il cuore di D&D potrebbero essere utilizzate da tutti liberamente per dar vita a giochi o libri e Wizards potrebbe sfruttare questo ritorno pubblicitario per sviluppare altri filoni e commercializzare essa stessa giochi o gadget.
Del resto, Wizards tiene a precisare che D&D è tutt’altro che morto: sarebbero infatti circa un milione e mezzo le persone che ogni mese si divertono con questo gioco da tavolo e 100.000 quelle che acquistano un libro appartenente alla serie. L’unico problema è quello di far tornare in auge le sue ambientazioni ed i suoi personaggi presso il pubblico dei più giovani, oggi dediti soprattutto ai videogame.
Aprire le regole di uno dei giochi di ruolo più famosi in assoluto potrebbe davvero far (ri)nascere un genere, anche per via elettronica: Baldur’s Gate insegn..