Quello che a prima vista potrebbe essere etichettato come un semplice post su X, nasconde in realtà molto di più: la conferma di quanto Google stia puntando sull’AI Mode, tanto da volerla impostare di default al posto del motore di ricerca tradizionale. A renderlo noto è Logan Kilpatrick, uno dei volti noti di bigG al lavoro sui progetti di intelligenza artificiale.
L’AI Mode di Google sarà l’impostazione predefinita
Nel fine settimana ha pubblicato il link google.com/ai, che rimanda appunto all’AI Mode. Di lì a poco, un utente gli ha risposto suggerendo di renderla la modalità predefinita.
Dev’essere l’impostazione predefinita. So che fa paura, ma un altro clic significa un’infinità. Questo è il momento Kodak di Google. Spero abbiate imparato dai libri di storia.
Per momento Kodak si intende la fase critica in cui un’azienda è chiamata ad adattarsi a un cambiamento, per non rischiare di rimanerne schiacciata. La successiva replica di Kilpatrick è tanto breve quanto diretta: Presto
. Stiamo dunque per dire definitivamente addio alle classiche SERP formate da collegamenti ipertestuali, alle quali ci siamo affidati per quasi tre decenni per trovare informazioni online? Di certo, saranno relegate a un ruolo di secondo piano, almeno nella visione di Google.
A Mountain View c’è chi pensa sia quasi giunto il momento giusto per farlo, per forzare un cambiamento da un certo punto di vista epocale per la storia del mondo online. Quando avverrà? Non sono state fornite tempistiche, ma probabilmente nel corso del 2026. Ecco dunque che, all’improvviso, l’attuale AI Overview e le sue implicazioni negative sul traffico veicolato ai siti sembrano solo la punta di un iceberg molto profondo.
La AI Mode di Google, per chi non ne è a conoscenza, è in grado di svolgere attività complesse direttamente nell’interfaccia del motore di ricerca. Non solo si occupa di estrarre e indicizzare le informazioni, ma creando riassunti, grafici, aiuta a scrivere codice e persino semplifica la gestione di acquisti e prenotazioni.
Non è ancora disponibile in Italia (ma lo sarà presto, ci scommettiamo). Il nostro paese non rientra tra quelli al momento supportati dalla funzionalità.
Aggiornamento: Robby Stein, VP di Google Search, ha ridimensionato la portata della notizia con un post su X in cui afferma che l’azienda si sta concentrando sul rendere facile l’accesso all’AI Mode per coloro che la desiderano
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