Il Garante Privacy austriaco ha stabilito che l’uso di Google Analytics rappresenta una violazione del GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati). La decisione dell’autorità è arrivata in seguito alla denuncia presentata dall’organizzazione noyb e basata sulla famosa sentenza Schrems II della Corte di Giustizia dell’Unione europea (CGUE). Se Google non bloccherà il trasferimento dei dati negli Stati Uniti, il suo servizio potrebbe diventare illegale in Europa.
Google Analytics vietato in Europa?
In base alla sentenza della CGUE, il trasferimento dei dati degli utenti europei negli Stati Uniti non è consentito, in quanto avviene in violazione del GDPR. I giudici hanno quindi annullato l’accordo UE-USA noto come Privacy Shield, dopo aver annullato il precedente Safe Harbor. Molte aziende statunitensi, tra cui Google, hanno tuttavia ignorato la sentenza facendo riferimento alle cosiddette “clausole contrattuali standard”.
Il garante della privacy austriaco ha stabilito che tali clausole o le misure tecniche organizzative non sono sufficienti perché non limitano l’accesso ai dati degli utenti europei da parte delle agenzie di intelligence statunitensi. Una simile decisione verrà probabilmente adottata anche dalle altre autorità europee.
Google Analytics è il servizio di raccolta e analisi delle statistiche più utilizzato in assoluto. Dato che i dati degli utenti vengono inviati a server che si trovano negli Stati Uniti, l’uso di Google Analytics potrebbe essere considerato illegale. Se l’azienda di Mountain View non adotterà misure più adeguate per rispettare la privacy o non sposterà i dati al di fuori degli Stati Uniti, i proprietari dei siti web non potranno più usare il servizio.
Il punto di vista di Google
Così un portavoce di Google commenta la sentenza austriaca:
Le persone vogliono che i siti web che visitano siano ben progettati, facili da usare e rispettosi della loro privacy. Google Analytics aiuta i retailer, le istituzioni, le Ong e molte altre organizzazioni a comprendere quanto i loro siti e le loro applicazioni siano funzionali per i loro visitatori – senza però identificarli o tracciarli nel web. Queste organizzazioni, non Google, controllano quali dati vengono raccolti con questi strumenti e come vengono utilizzati. Google le supporta fornendo una serie di tutele, controlli e risorse per la compliance.