Google-Fitbit: l'acquisizione dannosa per la concorrenza?

L'antitrust europeo sull'affare Google-Fitbit

Bruxelles valuta il potenziale impatto della stretta di mano sul mercato: si temono ripercussioni negative sulla concorrenza di bigG.
L'antitrust europeo sull'affare Google-Fitbit
Bruxelles valuta il potenziale impatto della stretta di mano sul mercato: si temono ripercussioni negative sulla concorrenza di bigG.

Dopo aver calamitato l’attenzione dello EDPB (European Data Protection Board) per questioni legate alla privacy, l’acquisizione di Fitbit annunciata da Google nel novembre scorso finisce ora anche sotto la lente d’ingrandimento dell’antitrust europeo. Una stretta di mano quantificata economicamente in circa 2,1 miliardi di dollari.

Google-Fitbit: acquisizione dannosa per la concorrenza?

L’autorità di Bruxelles ha reso nota la volontà di far luce sulle possibili ripercussioni che interessano il mercato e più in particolare gli altri produttori di dispositivi indossabili, gli sviluppatori delle applicazioni e i provider che offrono servizi legati al settore sanitario. Da valutare inoltre in che modo l’affare potrà rafforzare ulteriormente la leadership del gruppo di Mountain View nel territorio dei motori di ricerca e in quello dell’advertising.

Si terrà conto anche del fatto che il catalogo di Fitbit include fitness tracker e altri articoli con funzionalità in grado di rilevare e raccogliere dati biometrici quali la frequenza cardiaca, la distanza percorsa quotidianamente o durante l’attività fisica, le calorie bruciate e la qualità del sonno. Per questo motivo saranno interpellati gli operatori dell’ambito healthcare in modo da capire se l’acquisizione costituisce un potenziale rischio per la concorrenza in questo contesto che presenta importanti prospettive di crescita.

Alle realtà interpellate è sottoposto un questionario con domande come “l’aggregazione dei dati di Fitbit con i database di Google rafforzerà la posizione di quest’ultima nella fornitura di servizi per le ricerche e la pubblicità online?”. Viene chiesto poi di prevedere se in questo modo il gruppo di Mountain View potrà decidere in futuro di interrompere la distribuzione della piattaforma Wear OS ai competitor e se gli utenti avranno modo di scegliere un marchio alternativo nel caso in cui i prezzi dovessero crescere in modo importante.

È atteso un pronunciamento della Commissione Europea sulla questione entro il 20 luglio. Restando in tema di indossabili, pochi giorni fa bigG ha annunciato un’altra acquisizione, quella di North, realtà canadese specializzata nella realizzazione di smart glass.

Fonte: Reuters
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Pubblicato il
3 lug 2020
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