Google Glass, le paure del Congresso

Google Glass, le paure del Congresso

Il Privacy Caucus di Washington non è soddisfatto delle risposte finora presentate da BigG sulla tutela di passanti e sconosciuti nella realtà aumentata degli occhialetti intelligenti
Il Privacy Caucus di Washington non è soddisfatto delle risposte finora presentate da BigG sulla tutela di passanti e sconosciuti nella realtà aumentata degli occhialetti intelligenti

Certamente apprezzati dagli aficionados delle nuove tecnologie smart, gli occhiali intelligenti del progetto Glass sono al centro di un infuocato dibattito tra le autorità statunitensi e gli stessi vertici di Google. Il gruppo bipartisan del Privacy Caucus al Congresso di Washington non sembra apprezzare affatto certe invasioni del nuovo dispositivo indossabile nella sfera del diritto alla riservatezza di milioni di cittadini a stelle e strisce.

Dopo la lista di interrogativi spedita agli alti rappresentanti dell’azienda di Mountain View, i membri del Privacy Caucus non sono soddisfatti delle risposte fornite da Google sulle eventuali strategie da adottare per impedire al modello Glass di intercettare passanti e sconosciuti con le sue funzioni di foto e videocamera. Gli stessi membri del Congresso statunitense hanno sottolineato come BigG non sia affatto intenzionata a rivedere le policy dei suoi occhialetti per soddisfare le richieste del legislatore nazionale .

Per Susan Molinari , vicepresidente di Google alla divisione public policy e relazioni governative, la tutela della privacy degli utenti resta in cima alla lista delle priorità nello sviluppo del progetto Glass, come già annunciato in una comunicazione istituzionale del mese di giugno. La specifica funzione di riconoscimento facciale è già finita nel mirino delle autorità di garanzia internazionali, dopo che la stessa azienda californiana aveva annunciato l’esclusione di qualsiasi applicazione in grado di individuare gli estranei di passaggio .

Una strategia che non sembra convincere il congressman repubblicano Joe Barton, che ha chiesto alla Grande G come sarà possibile assicurare ai passanti l’esclusione dai riconoscimenti o dalle registrazioni del prototipo di Mountain View. Lo stesso Barton ha invocato un significativo aggiornamento delle regole nazionali sulla privacy, in modo da tenere il passo frenetico dell’innovazione tecnologica.

Mentre si discute sulle più spinose questioni legate alla privacy degli utenti, il progetto Glass continua con la sua avanzata verso la distribuzione sul mercato globale. Gli utenti saranno presto in grado di effettuare chiamate e inviare messaggi ai vari contatti Gmail, ma soprattutto navigare attraverso le pagine web con una funzione browser compresa nell’ultimo aggiornamento annunciato da Google sul suo social network G+.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
2 lug 2013
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