Google, nuova sfida ai censori

Google, nuova sfida ai censori

Un appello ai governi occidentali, affinché si intervenga per allentare le maglie della censura sul web. A rischio il libero mercato e il flusso dell'informazione. E BigG torna a bacchettare la Cina
Un appello ai governi occidentali, affinché si intervenga per allentare le maglie della censura sul web. A rischio il libero mercato e il flusso dell'informazione. E BigG torna a bacchettare la Cina

Un nuovo appello, questa volta indirizzato a tutti i governi dell’Occidente. Un white paper , pubblicato online da Google, affinché le varie autorità nazionali intervengano con decisione per allentare le maglie della censura sul web. Affinché venga liberato il flusso globale dell’informazione, rimosso ogni ostacolo al libero commercio basato su Internet .

Un intervento richiesto dall’azienda di Mountain View alla luce di una crescita preoccupante. Il livello generale nella restrizione dell’accesso ai contenuti online sarebbe infatti aumentato di dieci volte in dieci anni . I vari meccanismi della censura avrebbero ormai raggiunto dimensioni imponenti, a partire dagli sforzi di più di 40 governi del Pianeta .

Tra questi quello della Cina, da tempo additato da Google come uno dei più attivi e pericolosi. Secondo l’azienda di Mountain View, le autorità di Pechino favorirebbero le sole attività commerciali del search engine Baidu, attualmente detentore di una fetta di mercato – quello del paese asiatico – pari al 73 per cento . Le maglie della censura costituirebbero di fatto un impedimento al libero commercio.

Google ha espresso le sue più profonde preoccupazioni, soprattutto per il destino di un settore – quello del commercio su Internet – destinato a raggiungere cifre stellari. Meccanismi come il filtraggio dei contenuti e l’assegnazione di licenze rappresenterebbero una enorme minaccia all’economia delle aziende che operano online.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
17 nov 2010
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