Google prosegue nella sua corsa infinita al tempo reale e all’indicizzazione dei contenuti negli istanti successivi alla loro comparsa sul web già annunciata lo scorso anno , e lo fa con il protocollo open source Pubsubhubbub . PuSH è un’estensione del protocollo di “syndication” Atom/RSS, ed è stato pensato espressamente per tradurre la facilità di “registrazione” all’aggiornamento dei contenuti di un sito tipica dei feed RSS in una rete capace di facilitare enormemente il compito di indicizzazione ai provider dei servizi di ricerca online .
Nella rete di PuSH il webmaster dichiara a quale “Hub” il suo sito intende registrarsi e spedire la notifica dopo un aggiornamento ai contenuti disponibili. Diversamente dagli RSS standard, però, Google può usare le informazioni di registrazione dichiarate dal sito per integrare questi update nello stream di dati che finisce dritto nel suo sistema di indicizzazione del web, aggiornando le informazioni disponibili su un sito senza la necessità di spedire in giro per la rete un crawler a fare incetta di keyword.
Attualmente la capacità di aggiornamento dell’enorme indice di contenuti di rete in mano a Google è quantificabile nell’ordine di una decina di secondi , nondimeno l’adozione estesa di PuSH genererebbe una serie notevole di ricadute positive per il business del search in quel di Mountain View. Una eventuale sostituzione dell’attuale sistema di crawling con il nuovo meccanismo non solo ridurrebbe i tempi di sondaggio del “web là fuori”, ma (soprattutto) alleggerirebbe e non poco lo stress computazionale della sofisticata infrastruttura hardware che muove i destini del Googleplex.
Non di semplice “tempo reale” insomma si tratterebbe, ma di un vero e proprio avanzamento tecnologico del search, tanto che gli ingegneri del software di BigG hanno preferito mantenere un approccio open dando la possibilità ai concorrenti (Yahoo! e Bing) di mettere alla prova il sistema. PuSH promette di avere un impatto significativo sulle fondamenta funzionali del World Wide Web e WordPress ne sposa la causa implementandolo negli oltre 10 milioni di blog ospitati dalla piattaforma.
WP è d’altronde da tempo impegnato a migliorare le modalità di accesso ai contenuti, come dimostra la precedente adozione di Rsscloud , un sistema di syndication costruito sui feed RSS che ha lo scopo di trasformare ogni feed in una fonte “attiva” di update, piuttosto che un canale da consultare di quando in quando per individuare la presenza di nuovi contenuti come avviene di norma.
Tornando all’indicizzazione dei siti web in tempo reale, infine, se Google & co spendono notevoli energie per sottolinearne l’importanza, gli utenti sembrano avere altre priorità . Una ricerca condotta da OneUpWeb metterebbe infatti in luce il fatto che la maggioranza dei netizen, dei risultati in tempo reale, non conosce l’esistenza e non sa che farsene .
Alfonso Maruccia
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Primo suggerimento
Obbligo di adottare il formato ODF come lingua franca della PA digitale. Che dite, sarò ascoltato ?MarcelloRomaniRe: Primo suggerimento
Difficile visto che partner del progetto di digitalizzazione della PA è portato avanti in collaborazione con MS. Cmq penso che in una PA non dovvrebbero esserci ne office ne openoffice. Tutto dovrebbe essere sviluppato con applicativi web che poi magari generano PDF. Costerebbe poco, sarebbe amministrabile da un'unico CED e i soldi risparmiati x pc e simili (un app web gira su qualunque pc con su firefox) potrebbero essere investiti per portare banda larga a quei comuni che ancora ne sono sprovvisti!barra78Re: Primo suggerimento
- Scritto da: barra78> Difficile visto che partner del progetto di> digitalizzazione della PA è portato avanti in> collaborazione con MS.> > > Cmq penso che in una PA non dovvrebbero esserci> ne office ne openoffice. Tutto dovrebbe essere> sviluppato con applicativi web che poi magari> generano PDF. potrebbe essere un'idea ma non puoi tagliar fuori chi non può/vuole connettersi al sito web della PA. Senza considerare il problema dell'autenticazione: un form web non ha valore legale a meno che non si possa identificare univocamente chi ha compilato il form con un qualche sistema di firma digitale. Altrimenti fa fede solo ed esclusivamente la carta.> Costerebbe poco, sarebbe> amministrabile da un'unico CED ne l'uno e neppure l'altro. Forse non hai idea di quanti moduli relativi ai più disparati ambiti della PA ci siano in giro. Un unico CED si trasmuterebbe all'istante in un collo di bottiglia.shevathasRe: Primo suggerimento
il mio discorso riguardava i documenti interni (quelli che oggi sono fatti con word ed excell). Chi entra ed esce da un'ufficio pubblico ha scartoffie, raramente documenti in forma elettronica.Per il discorso del CED penso che la cosa possa essere fattibile: classico punto stella con su tutto l'hardware, amministrato a livello unico nazionale. Per il software responsabili per "documenti comuni", quelli validi per tutto il territorio (anch'essi operativi al punto stella) e i responsabili di uffucio con autorizzazioni per le documentazioni "più specifiche". Ho analizzato recentemente la messa in sicurezza di una PA e conosco abbastanza questi argomenti, tutto sarebbe fattibile,anche se l'avvio di una struttura del genere sarebbe difficoltosa.....barra78Re: Primo suggerimento
- Scritto da: shevathas> Senza considerare il problema> dell'autenticazione: un form web non ha valore> legale a meno che non si possa identificare> univocamente chi ha compilato il form con un> qualche sistema di firma digitale. Altrimenti fa> fede solo ed esclusivamente la> carta.Sei rimasto indietro. Il vulcanico Brunetta ha emanato il famoso decreto per l'amministrazione digitale in cui (secondo lui) dal 1 luglio 2010 tutti i documenti ufficiali dovranno essere esclusivamente elettronici e il cartaceo perderà valore legale.Se avesse anche detto le specifiche tecniche saremmo tutti più contenti, ma mica può fare tutto lui... (rotfl)gerryRe: Primo suggerimento
il problema di un ced unico è che poi i tempi di intervento si allungano troooppooo... vedo nel mio ufficio che hanno centralizzato certe funzioni... ed è tutto rallentato!voyager6Re: Primo suggerimento
che ti credi, che non ci proviamo ? peccato che quando mandiamo files .ODF a chiunque, pubblico, privato o azienda nessuno lo apra.e allora vai di conversione......franzRe: Primo suggerimento
lo stato ha la forza di imporre la PEC, figurati se non riesce a convincere cittadini e aziende che openoffice è uno strumento necessario per comunicare con le PA. Detto questo non credo cmq che i formati oOo siano nel 2010 il giusto metodo per comunicare con le PA (vedi l'altro mio post)barra78Re: Primo suggerimento
- Scritto da: barra78> lo stato ha la forza di imporre la PEC, figuratic'è una differenza: lo stato ti impone l'uso della PEC poi chiunque può offrirti servizi di PEC non sei costretto a rivolgerti ad un fornitore unico.> se non riesce a convincere cittadini e aziende> che openoffice è uno strumento necessario per> comunicare con le PA.> l'errore è che invece di scegliere un sistema scegli un prodotto specifico. O crei lo standard di documento e poi dai a tutti il tempo di adeguarsi oppure adotti una rosa di formati coprendo bene o male quasi tutto il mercato (doc, odt, rtf)shevathasRe: Primo suggerimento
- Scritto da: MarcelloRomani> Obbligo di adottare il formato ODF come lingua> franca della PA digitale. Che dite, sarò> ascoltato> ?mulini a vento.per noi è già un (ottimo) risultato essere riusciti a convertire quasi tutta la nostra documentazione scaricabile in PDF, fermo restando che (per me) la presenza di moduli scaricabili è segnala un enorme problema di fondo in un sito web.AresioRe: Primo suggerimento
PDF/A per i documenti non editabiliODF per gli altriHTML5 per moduli compilabili per generare PDF/A o XMLanonimoRe: Primo suggerimento
> HTML5 per moduli compilabili per generare PDF/A o> XMLesiste già l'obbligo di creare i siti in xhtml strict che è più che sufficente l'HTML è una chimera che chissa quando prenderà forma e soprattutto chissà come prenderà forma, temo sarà una schifezza, ftutto di troppi compromessi.Steve Robinson Hakkabeema parliamo delle semplici mail...
sarebbe chiedere troppo che se uno scrive, riceva una risposta?serantoun sito unico...
Io ci vedrei troppo un sito unico, stile facebook, che si preoccupi solo di gestire l'autenticazione degli utenti/cittadini e che ne garantisca autorevolezza ed autenticità ed una API ben documentata in cui qualsiasi PA/comune/tribunale possa agganciarsi...con tanto di sondaggi online / mi piace/non mi piace e via dicendo...ma se si dovesse arrivare ad una simile conquista è probabile che le famose 3 "i" diventino solo 2 :DAngelo Dell AcquaEd in merito all'accessibilita'...
... come siamo messi visto che dovrebbe essere un servizio pubblico ?EreticoRe: Ed in merito all'accessibilita'...
a macchia di leopardo, ad esempio il comune di Napoli (strano a dirsi) ha fatto un buon lavoro, mentre il comunde di milano è na m..... manco la validazione w3c passa...Steve Robinson Hakkabeema hanno chiuso italia.gov?
l'altro giorno leggendo dei commenti ho visto che hanno chiuso il portale italia.gov, perchè? non è di brunetta quel portale? io lo conoscevo poco una volta avevo trovato informazioni sulle tasse e mi sembrava ricco di informazionisan85Grazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 5 mar 2010Ti potrebbe interessare