Google, trasparenza contro il malware

Google, trasparenza contro il malware

Nel Transparency Report di BigG verranno incluse tutte quelle URL legate alla diffusione di software malevolo o di attacchi phishing. Google raccoglie 10mila indirizzi al giorno
Nel Transparency Report di BigG verranno incluse tutte quelle URL legate alla diffusione di software malevolo o di attacchi phishing. Google raccoglie 10mila indirizzi al giorno

Navigazione sicura è la nuova sezione del Rapporto di Trasparenza ( Transparency Report ) pubblicato da Google per informare i suoi utenti delle continue pretese di governi planetari e signori del diritto d’autore. Oltre alle richieste di rimozione dei contenuti o di consegna dei dati personali degli account, l’azienda californiana includerà tutti quei siti web legati alla distribuzione di malware piuttosto che al phishing .

Dal suo browser Chrome agli altri strumenti di navigazione online, la Grande G ha promesso di tenere al sicuro circa 1 miliardo di netizen, scovando le più svariate minacce informatiche in una lista di indirizzi pericolosi. Stando alle statistiche snocciolate dal gigante di Mountain View, le URL del malware verrebbero segnalate e raggruppate a gruppi di 10mila ogni 24 ore .

Un continuo pattugliamento del web fraudolento, iniziato nel lontano 2006 con il programma Safe Browsing : i responsabili di BigG hanno così deciso di includere le liste di siti malevoli all’interno del Transparency Report pubblicato a cadenza periodica.

“La funzione navigazione sicura avvisa i webmaster se i loro siti sono stati compromessi e fornisce informazioni utili per risolvere il problema – si legge nello stesso rapporto di trasparenza – Spieghiamo dettagliatamente la procedura per ripristinare un sito dopo un’infezione e forniamo ai webmaster esempi di codice specifico che è stato inserito nei loro siti”.

Nella nuova sezione , i vari siti malevoli vengono scoperti e classificati per sistemi autonomi, più reti controllate da un’unica entità, spesso una grande società, un istituto universitario o un fornitore di connettività. “Questi dati fanno parte della nostra iniziativa per promuovere un web più sicuro – spiegano i responsabili di Google – Attraverso la condivisione di informazioni derivanti dalle nostre scansioni, speriamo di incoraggiare la collaborazione tra coloro i quali combattono il malware”.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 26 giu 2013
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