Google: voi siete qui

Google: voi siete qui

BigG infila il GPS dentro il suo sistema di mappe. L'alba di MyLocation. E quando il GPS non c'è? Ci si arrangia. Dove siete tutti?
BigG infila il GPS dentro il suo sistema di mappe. L'alba di MyLocation. E quando il GPS non c'è? Ci si arrangia. Dove siete tutti?

My Location è un nuovo servizio in beta di Google Maps che consente di sfruttare il GPS per interagire al meglio con le mappe di BigG. Annunciato ufficialmente da poche ore, è disponibile per quasi tutti i modelli di cellulari già compatibili con la precedente versione: Java, BlackBerry, Windows Mobile e Symbian sono compresi. Assente di lusso, iPhone .

Sebbene Google Maps sia già molto utilizzato per orientarsi, al software mancava un sistema per centrare la cartina sulla posizione dell’utente, una sorta di “voi siete qui”. Il nuovo servizio consente di individuare facilmente la propria posizione sulla mappa, contrassegnata da un pallino blu, accorciando drasticamente il tempo necessario ad orizzontarsi in una località sconosciuta.

Ma la vera novità di My Location , che farà storcere il naso ai proprietari di iPhone, è la possibilità di simulare il segnale GPS anche quando il dispositivo che si utilizza sia sprovvisto del ricevitore apposito . Sulla cartina comparirà un puntino blu con una corona azzurra traslucida: il cerchio indica la posizione approssimata del terminale, con una precisione di circa 1.000 metri (contro un valore di 10-20 metri tipico del GPS).

Per ricavare la posizione stimata, Google Maps sfrutta lo stesso segnale radiomobile impiegato per trasferire i dati tra cellulare e stazione radiobase: tra le informazioni fornite c’è anche la posizione approssimativa del terminale. Ciò consente a Google Maps di individuare un’area entro la quale il telefono si trova: un sistema che funziona anche al chiuso, dove il segnale GPS non arriva.

Quasi a voler rispondere alle perplessità esposte la scorsa settimana da New Scientist a proposito della questione privacy, BigG ha anche precisato che in nessun modo Google Maps conoscerà istante per istante la posizione degli utenti. Le informazioni trasferite non comprendono l’identità di chi effettua la richiesta, ma si limitano alla posizione generica del terminale che effettua la ricerca rendendolo indistinguibile da qualunque altro.

Di seguito, il video (in lingua inglese) che mostra le caratteristiche del nuovo servizio My Location :

Luca Annunziata

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Pubblicato il 30 nov 2007
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