Google vs Microsoft, tutto fermo

Google vs Microsoft, tutto fermo

Nuovo episodio della complicata vicenda che vede i due giganti ai ferri corti in tribunale: un giudice distrettuale della California blocca temporaneamente il procedimento legale in corso
Nuovo episodio della complicata vicenda che vede i due giganti ai ferri corti in tribunale: un giudice distrettuale della California blocca temporaneamente il procedimento legale in corso


San Francisco (USA) – Continua il muro-contro-muro tra Google e Microsoft : l’ultimo capitolo della complicata vicenda Kai Fu Li , nata dalla defezione sospetta di un top-manager di MSN , è stato rinviato a data da concordare proprio quando tutto sembrava procedere verso una soluzione .

Il giudice distrettuale della California settentrionale, Ronald Whyte, ha bloccato il procedimento legale voluto dagli avvocati di Google per annullare gli obblighi che Kai Fu Li ha contratto nei confronti degli ex alleati di Redmond. “E’ una situazione difficile, non so esattamente a chi dare ragione”: con queste parole, raccolte dall’agenzia Reuters , il giudice ha ordinato lo stop indeterminato delle udienze e dei lavori.

Lo stallo è stata una sorpresa inattesa per entrambi i contendenti, impegnati su due versanti differenti ed in due sedi giuridiche ben distinte: Microsoft ha scelto di appellarsi al tribunale del Washington, mentre Google alla corte di stato della California.

I rappresentanti dei produttori di Windows hanno approfittato di questo ultimo colpo di scena per ribadire la necessità di “disputare il confronto nello stato Washington, sede di riferimento per i contratti stipulati da Kai Fu Li insieme alla direzione Microsoft”.

Due aziende e due stati sul filo del rasoio: il giudice Whyte, contrario alle richieste provenienti da Redmond, ha lamentato la scarsa cooperazione dei colleghi di Washington. Whyte è convinto che “la corte dello stato di Washington dovrebbe capire che la tradizione californiana è sempre stata ostile a certi accordi contrattuali di esclusività”.

Le due multinazionali, da mesi al centro di un serratissimo scambio d’accuse, hanno più volte minacciato di portare il caso sul tavolo dei giudici federali : soluzione sempre più lontana?

T.L.

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Pubblicato il
17 ott 2005
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