Google vuole dividere gli autori

Google vuole dividere gli autori

Mountain View contesta il ruolo di Authors Guild nella class action legata alla presunta violazione di diritto d'autore nella digitalizzazione di libri cartacei destinati a Google Books
Mountain View contesta il ruolo di Authors Guild nella class action legata alla presunta violazione di diritto d'autore nella digitalizzazione di libri cartacei destinati a Google Books

Google e l’associazione degli autori statunitense Authors Guild tornano in tribunale: Mountain View è di nuovo accusata di violazione di copyright delle opere cartacee che ha digitalizzato per l’archivio del suo servizio Google Books.

Ad un anno dalla sentenza con cui il giudice di New York ha bloccato la proposta di accordo con cui Google aveva convinto gli editori e gli autori riuniti nella Authors Guild e nella Association of American Publishers ad accettare una compensazione in cambio del permesso (a posteriori) per la digitalizzazione di oltre 15 milioni di testi cartacei effettuata dal servizio di Mountain View Google Books, dunque, gli autori tornano alla carica e chiedono al giudice la possibilità di agire insieme in giudizio.

Accanto a loro, un gruppo che vuole agire in rappresentanza dei fotografi che ritengono violati i loro diritti sulle foto acquisite insieme ai testi .

Google, per il momento, ha risposto all’accusa contestando la possibilità di Authors Guild di agire in tribunale in quanto associazione, e la necessità che a farlo siano i singoli autori , mentre l’accusa in pratica cerca la possibilità di agire in rappresentanza dei “milioni di soggetti danneggiati” via class action e ritiene la richiesta di Google un modo per scoraggiare i singoli autori dal procedere in una causa destinata ad essere dispendiosa.

Mountain View, inoltre, difende la sua opera di digitalizzazione appellandosi ai principi del fair use , giustificata dal fatto che Google Books prevedeva solo la messa a disposizione degli utenti di piccole anteprime dei volumi, un’operazione che avrebbe voluto rappresentare dunque un incentivo all’acquisto stesso dei libri degli autori che ora contestano la violazione della loro proprietà intellettuale.

Il giudice Danny Chin, lo stesso che ha respinto la possibilità di accordo giudicandolo un vantaggio troppo grande per Google, si è preso del tempo per decidere della nuova questione ma ha detto che sentire ogni singolo autore “potrebbe richiedere un’eternità” mentre considerare la denuncia da parte del gruppo “potrebbe avere senso”.

Secondo Google, peraltro, Authors Guild avrebbe invece tutto il diritto di rappresentare gli autori nell’ottica di un accordo stragiudiziale per chiudere la controversia e far cadere le accuse di violazione di diritto d’autore: Mountain View afferma di star cercando ancora di lavorare in questo senso, lasciando peraltro ai singoli autori eventualmente il diritto di opt out .

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il 4 mag 2012
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