Google Workspace Studio promette di trasformare chiunque, anche senza la minima competenza tecnica, in un creatore di agenti AI che automatizzano tutte quelle attività ripetitive e noiose che rubano tempo prezioso.
Invece di passare metà mattinata a setacciare email, gestire calendari e fare follow-up infiniti, si può creare un agente che lo fa automaticamente. Google promette che il processo richiede “pochi minuti” usando un prompt o un template predefinito. Niente codice, niente programmazione, basta descrivere cosa l’agente deve fare e lasciare che l’AI faccia il resto.
Workspace Studio: Google porta Gemini in ufficio
Google Workspace Studio si basa su Gemini 3, l’ultimo modello linguistico di Big G rilasciato a metà novembre, che sta stracciando la concorrenza. Gli agenti che si creano hanno accesso a Gmail, Documenti, Drive, Fogli, tutti gli strumenti che già si usano quotidianamente. Questo significa che possono estrarre automaticamente il contesto pertinente dai propri documenti, dalle proprie email, e dal web. Non sono agenti generici, che devono imparare tutto da zero ogni volta. Conoscono il proprio contesto lavorativo, i progetti, le proprie priorità.
In pratica, un agente può guardare le email recenti, i documenti di lavoro, gli impegni in programma, e prendere decisioni informate su cosa fare, non solo seguire istruzioni cieche. E se si ha bisogno di informazioni da piattaforme esterne, gli agenti possono connettersi a servizi di terze parti come Asana, Mailchimp o Salesforce. Non si è limitati all’ecosistema Google.
Dai compiti più semplici a quelli più complessi
Google fornisce diversi esempi pratici, come generare riepiloghi giornalieri delle email non lette, etichettare messaggi con elementi di azione in Gmail, creare briefing per riunioni in Google Chat. Ma gli agenti possono anche chiamare API esterne tramite webhook, connettendosi praticamente a qualsiasi servizio. Ed è qui che diventa interessante: non si tratta più solo di leggere e riassumere. Gli agenti possono innescare azioni, orchestrare processi complessi, collegarsi a sistemi legacy, integrare database proprietari.
In teoria, si potrebbe creare un agente che monitora le email dei clienti, estrae richieste specifiche, crea ticket in Jira, aggiorna Salesforce, genera un report in Fogli di Google, e invia un riepilogo in Chat. Tutto automaticamente, senza intervento manuale, basandosi su regole e contesto definiti a priori. Una volta creato un agente, si può condividere con i colleghi, e può essere riutilizzato da tutti (si deve dare l’accesso).
Disponibilità
Google Workspace Studio è disponibile per gli abbonati ai piani Starter, Standard, Plus ed Enterprise. Quindi praticamente tutti gli utenti business di Workspace, ma non quelli con account gratuiti. Il roll out è graduale. Google dice che la piattaforma dovrebbe essere completamente accessibile a partire da gennaio.