Gore: internet dappertutto

Gore: internet dappertutto

Per vincere la campagna elettorale il vicepresidente americano si sbraccia in visioni e promesse. Ma inciampa, pare, sul digital divide
Per vincere la campagna elettorale il vicepresidente americano si sbraccia in visioni e promesse. Ma inciampa, pare, sul digital divide


Baltimora (USA) – “Ogni bambino in America, al di là della ricchezza, del luogo, della razza o delle condizioni fisiche, dovrebbe essere in grado di utilizzare la tastiera di un computer e raggiungere nuovi mondi di conoscenza, di commercio e di comunicazione oggi disponibili premendo un tasto”: queste le parole del vicepresidente americano Al Gore nel pieno della propria campagna elettorale.

Gore, che da sempre cerca di farsi passare come fautore delle nuove tecnologie (l’anno scorso con una gaffe notevole si definì colui “che ha invento internet”), ha spiegato che una sfida enorme è chiudere il cosiddetto “digital divide”, ovvero il divario che separa la maggioranza bianca e le minoranze del paese per quanto riguarda l’accesso ad internet e alle nuove tecnologie.

Ma pare che anche su questo abbia fatto una mezza gaffe. I commentatori americani passano queste ore, infatti, a ricordare come importanti centri di ricerca, anche pubblici, abbiano segnato una riduzione drastica di questo divario nell’ultimo anno. Riduzione dovuta al minor costo delle tecnologie e delle tariffe di accesso.

L’asso nella manica di Gore, sostengono però i suoi supporter, è proprio la sua visione di “internet accessibile in tutte le case d’America”.

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Pubblicato il
18 feb 2000
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