Grafene masterizzato per supercondensatori

Grafene masterizzato per supercondensatori

Ricercatori USA utilizzano Lightscribe e supporti da 12cm come i DVD. E promettono un futuro hi-tech meno ansiogeno dove i gadget si ricarichino in un lampo e durino di più
Ricercatori USA utilizzano Lightscribe e supporti da 12cm come i DVD. E promettono un futuro hi-tech meno ansiogeno dove i gadget si ricarichino in un lampo e durino di più

Un team di ricercatori della University of California Los Angeles (UCLA) ha ideato un metodo per realizzare condensatori flessibili e ad alte prestazioni , promettendo un futuro di gadget hi-tech e non solo che non richieda l’utilizzo della presa di corrente dopo un giorno di utilizzo. Neanche a dirlo, anche in questo caso l’ingrediente “segreto” è il grafene .

Nella ricerca degli scienziati californiani il super (mono-)materiale che è già valso un Nobel ai suoi scopritori è in realtà un sottoprodotto di un processo di “burning” di un disco da 12 cm (esattamente come un DVD qualsiasi) tramite laser di un masterizzatore che supporti la tecnologia LightScribe per la stampa di etichette serigrafate.

Il disco in questo caso contiene due strati di ossido di grafite separati da un dielettrico, e il processo di masterizzazione tramite LightScribe trasforma la grafite in layer di grafene che funzionano poi come elettrodi.

Il risultato dello studio è lo sviluppo di un condensatore flessibile, durevole e altamente efficiente, capace di immagazzinare (e rilasciare) grandi quantità di energia ritenendo la carica per un periodo di tempo prolungato.

I supercondesatori si caricano “centinaia o migliaia di volte più velocemente” rispetto alle batterie al litio tradizionali, dicono i ricercatori, dunque rappresentano il probabile futuro dell’immagazzinamento energetico nei gadget hi-tech ma anche sulle auto elettriche, gli impianti fotovoltaici domestici e via elencando.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
20 mar 2012
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